Da The Northman a Hopper il cinema è servito

Dalla commedia al dramma, dal thriller all’animazione. Ricco il piatto delle uscite in sala. Tra i titoli attesi, The Northman, con Alexander Skarsgård e Nicole Kidman.

The Nothman di Robert Eggers

Chi dovrebbe vederlo? “Per le dimensioni del budget, direi tutti” consiglia Robert Eggers, regista degli acclamati The Witch e The Lighthouse, che torna dietro la macchina da presa per un terzo film col quale spazza via la narrazione patinata sul mondo dei vichinghi. Per farlo ha studiato la mitologia norrena e l’approccio in The Northman è accuratamente storico. L’epico thriller di vendetta indaga fin dove un principe vichingo si spingerà a cercare giustizia per suo padre assassinato.

Finale a Sorpresa e The Lost City

Per chi preferisce ridere, voilà Finale a sorpresa di Mariano Cohn e Gastón Duprat (con Penélope Cruz, Antonio Banderas, Oscar Martínez), commedia sulla feroce rivalità tra due attori con un talento enorme ma un ego più smisurato. Sopra le righe e femminista l’action movie dai risvolti comici e sentimentali The Lost City, con l’ottima Sandra Bullock, Channing Tatum e Daniel Radcliffe tra i protagonisti.
Si ride con Il sesso degli Angeli di Leonardo Pieraccioni, qui nelle vesti di prete di frontiera in una chiesa semivuota, perché i giovani preferiscono i social. Nel cast: Sabrina Ferilli, Marcello Fonte e Gabriela Giovanardi.

Mentre ci si commuove davanti al dramma Un figlio di Mehdi Barsaoui. Magistrale l’interpretazione di Sami Bouajila, vincitore come Migliore Attore nella sezione Orizzonti del festival di Venezia, ai César e ai Lumiere Awards 2021. Potente spaccato di vita Californie by Ale Cassigoli, Casey Kauffman, girato nell’arco di cinque anni. Una poetica rappresentazione di quante decisioni determinino il futuro di un individuo.

E per i più piccoli arriva l’esilarante film d’animazione formato famiglia Hopper e il Tempio perduto, by Stassen & Mousquet, storia di un “eroe” metà pollo e metà lepre, ossessionato dall’avventura. Il film è Ispirato dai fumetti di Chris Grin. «Un messaggio di inclusività, accettazione di sé e degli altri. Questi sono temi senza tempo che sono magnificamente affrontati in Hopper e il Tempio perduto. Il viaggio dell’eroe è davvero formativo e anche i personaggi più intolleranti che incontriamo all’inizio finiscono per cambiare», come racconta il regista Benjamin Mousquet. «Non avevamo mai avuto una sceneggiatura così bella che avesse bisogno di così pochi cambiamenti» continua Ben Stassen, che co-dirige il film.