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9:58 pm, 19 Aprile 22 calendario

Il ghiaccio di Europa forse nasconde molta acqua liquida

Di: Redazione Metronews
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Lo strato di ghiaccio di Europa, uno dei satelliti di Giove, potrebbe nascondere abbondanza di sacche d’acqua che potrebbero essere cruciali per il rilevamento di ambienti potenzialmente abitabili negli strati più esterni della luna gioviana.

Il ghiaccio di Europa

I risultati dei ricercatori dell’Università di Stanford sono stati pubblicati su Nature Communications. Europa è un ottimo candidato per la vita nel Sistema Solare e il suo profondo oceano di acqua salata ha affascinato gli scienziati per decenni, ma è racchiuso da un guscio ghiacciato che potrebbe essere spesso chilometri o decine di chilometri, rendendo il campionamento una prospettiva scoraggiante.

Ora, prove crescenti hanno rivelato che il guscio di ghiaccio potrebbe non essere una semplice barriera, ma più probabilmente un sistema dinamico e un sito di potenziale abitabilità a sè stante. «Poichè è più vicino alla superficie, dove si ottengono sostanze chimiche interessanti dallo spazio, da altre lune e dai vulcani di Io, c’è la possibilità che la vita abbia una possibilità se ci sono sacche d’acqua nel guscio», ha detto l’autore senior dello studio Dustin Schroeder, professore associato di geofisica presso la School of Earth, Energy & Environmental Sciences (Stanford Earth) della Stanford University. «Se il meccanismo che vediamo in Groenlandia è simile a quello di Europa, allora potrebbe esserci acqua ovunque».

Acqua liquida

Poichè il sottosuolo terrestre è molto diverso dall’oceano sotterraneo di acqua liquida di Europa, i coautori dello studio sono rimasti sorpresi quando, durante una presentazione di un gruppo di laboratorio su Europa, hanno notato che le formazioni che striano la luna ghiacciata sembravano estremamente simili a una caratteristica minore sulla superficie della calotta glaciale della Groenlandia, una calotta glaciale che il gruppo ha studiato in dettaglio. «Stavamo lavorando a qualcosa di completamente diverso in relazione al cambiamento climatico e al suo impatto sulla superficie della Groenlandia quando abbiamo visto queste minuscole doppie creste – e siamo stati in grado di vedere le creste passare da non formate a formate», ha detto Schroeder. «Il meccanismo che abbiamo proposto in questo documento sarebbe stato quasi troppo audace e complicato da proporre senza vederlo accadere in Groenlandia».

19 Aprile 2022
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