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5:10 pm, 13 Marzo 22 calendario

Scatta la psicosi con l’assalto a benzinai e supermercati

Di: Redazione Metronews
Scatta la psicosi
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Scatta la psicosi con l’assalto a benzinai e supermercati. Gli aumenti ormai quasi quotidiani di tutte le materie prime e gli scioperi previsti nel settore dell’autotrasporto sono alla base di una psicosi che si registra ormai in diverse regioni. Da Nord a Sud, infatti, è scattata nuovamente la corsa, in alcuni casi un vero e proprio assalto, a supermercati e stazioni di rifornimento. Il nuovo “allarme” ha motivazioni diverse: da una parte la preoccupazione per l’annunciato blocco degli autotrasportatori, con una prima giornata di sciopero in programma già per domani; dall’altra l’incubo che la guerra in atto in Ucraina possa porre limitazioni all’arrivo di alcuni prodotti. Tutto questo incide poi su una terza motivazione, ancora più sentita dagli utenti, il vertiginoso aumento dei prezzi al consumo. I prodotti di prima necessità hanno evidenziato aumenti fino al 100% per la farina, ad esempio, ma a preoccupare sono anche i prezzi di carburante, energia elettrica e gas. Questo ha spinto molti a mettersi in fila davanti alle stazioni di servizio. In Calabria e Puglia, ad esempio, diverse pompe hanno esposto cartelli di «carburante esaurito».

Scatta la psicosi

Oltre tremila kg di pasta sono stati venduti in meno di otto ore nei due punti vendita Conad di Alghero (Sassari). È uno degli effetti della psicosi da scorte che dal 9 marzo sera ha investito l’isola. Farine, zucchero, caffè, pasta, cereali di ogni tipo, passata di pomodoro e acqua sono i beni di prima necessità spariti per primi dagli scaffali dei supermercati presi d’assalto per superare un paventato blocco dei trasporti. L’annuncio dello sciopero degli autotrasportatori, previsto per domani, e una catena di messaggi whatsapp che invitava a fare scorte di beni di prima necessità e acqua, hanno scatenato il panico e creato file fuori dai supermercati. Il gruppo Conad che gestisce i punti vendita di Alghero, Ittiri, nel Sassarese, Muravera e Villasimius nel Sud Sardegna, e Cabras (Oristano) ha registrato l’aumento delle vendite dei beni di prima necessità indistintamente da nord a sud dell’isola. «Abbiamo tranquillizzato i nostri clienti», spiegano i titolari del gruppo Conad Medigest. «La situazione è sotto controllo, i prodotti ci sono e ci hanno assicurato che le merci verso la Sardegna continueranno a viaggiare – hanno aggiunto – le bufale che hanno girato via whatsapp hanno generato un traffico continuo all’interno del negozio. Come in lockdown, anche questa volta sono andati via principalmente beni di prima necessità e a lunga scadenza. Abbiamo richiamato del personale extra per sopperire e garantire l’ordine tra gli scaffali e laddove possibile il ripristino, ma con il negozio pieno non è stato possibile farlo in maniera completa e ordinata».

Caccia e pellet e olio di semi

La psicosi non ha toccato solo la Sardegna, ma situazioni analoghe si registrano a macchia di leopardo in tutta Italia. Tra i beni difficili da trovare c’è innanzitutto il pellet, necessario per alimentare stufe e caldaie. Questo prodotto ha una distribuzione che proviene da diversi Paesi, ma in effetti c’è un collegamento con i mancati arrivi dall’Europa dell’Est a causa della guerra. Situazione simile per l’olio di semi: molte catene di supermercati hanno imposto un limite per l’acquisto di questo prodotto, fissando un tetto di due bottiglie a persona. Anche in questo caso, l’Ucraina è uno dei maggiori fornitori per l’olio di semi di girasole che troviamo nei nostri supermercati. Eppure, dalle stesse catene della grande distribuzione trapela fiducia e le scorte sembrano non mancare almeno per alcuni giorni. Rassicurazioni che, evidentemente, non sono bastate per bloccare la corsa alla spesa. Le foto incredule di coloro che per caso si trovavano al supermercato hanno generato altro panico: i beni scarseggiano davvero. In realtà, i magazzini hanno le scorte necessarie. «Non ci sono e non ci saranno problemi di mancanza di merce negli scaffali», rassicura sui social il gruppo di supermercati Isa.

Approvvigionamento garantito

Quanto allo sciopero degli autotrasportatori riguarda solo alcune sigle sindacali e l’adesione non è totale, ma qualche disservizio potrebbe registrarsi almeno per i prodotti di largo consumo. Effetti che, almeno secondo quanto riferito dalle grandi catene di distribuzione di prodotti alimentari, non dovrebbero portare nell’immediato gravi conseguenze sull’approvvigionamento. Preoccupazione è stata espressa, invece, dal Codacons: «Il blocco dell’autotrasporto avrà effetti diretti sulla collettività, sospendendo i rifornimenti di beni nel settore del commercio e portando ad una impennata dei listini al dettaglio nei negozi e nei supermercati. Una conseguenza inevitabile, considerato che l’85% della merce venduta in Italia viaggia su gomma, e un ulteriore danno per i consumatori, stremati al pari delle imprese dal caro-carburante». «Gli assalti ai supermercati con l’accumulo di scorte rischiano di provocare solo inutili sprechi di prodotti alimentari», ha commentato la Coldiretti. La psicosi degli acquisti «è pericolosa per se stessi e per gli altri in un Paese come l’Italia dove in media nella spazzatura degli finiscono quasi 31 kg all’anno di prodotti alimentari, per persona per una valore complessivo di quasi 7,4 miliardi euro. Il rischio è anche quello di alimentare speculazioni sul cibo con aumenti di prezzi che rischiano di pagare soprattutto i 5,6 milioni di italiani che si trovano in condizioni di povertà assoluta e che hanno difficoltà anche a fare la spesa». Il consiglio della Coldiretti è di «programmare e diversificare gli acquisti privilegiando prodotti freschi e di stagione Made in Italy la cui offerta è destinata a salire con l’arrivo della primavera, per sostenere l’economia e il lavoro in Italia».

13 Marzo 2022
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