Monica Vitti
12:12 pm, 2 Febbraio 22 calendario
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Addio Monica Vitti, star dal sorriso grande

Di: Orietta Cicchinelli
Monica Vitti
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Addio dolce Monica! Se ne va un altro pezzo della storia del cinema italiano. È morta Monica Vitti. L’annuncio ufficiale, dato prima da Walter Veltroni su Twitter («Roberto Russo, il suo compagno di tutti questi anni, mi chiede di comunicare che Monica Vitti non c’è più. Lo faccio con dolore, affetto, rimpianto» le parole dell’ex sindaco di Roma), è stato rilanciato anche a Sanremo. Alla triste notizia, tutti i giornalisti della sala stampa allestita al Casinò si sono alzati in piedi per un lungo, commosso applauso alla grande attrice scomparsa.

Monica Vitti star malgrado sé

Maria Luisa Ceciarelli, in arte Monica Vitti, una delle più brave e belle attrici italiane, nata il 3 novembre del 1931, era la «musa» di Michelangelo Antonioni. Attrice dalla voce roca, sensuale, che l’ha resa famosa in Italia e all’estero, ha vissuto da piccola anche a Messina dove veniva chiamata “sette sottanine” perché, freddolosa qual era, si vestiva a strati.

Un soprannome che l’ha sempre accompagnata. Sergio Tofano, subito dopo essersi diplomata all’Accademia d’arte drammatica di Roma, le consigliò di cambiare il nome di battesimo in Monica Vitti. Il grande lancio come attrice è opera di Antonioni. Con il regista ebbe anche un lungo legame sentimentale. Lui la volle come protagonista nella tetralogia della incomunicabilità lavorando così ne “L’avventura”, “La notte” e “l’Eclisse”.

Attrice drammatica e brillante

È stata anche una brava doppiatrice. Ma poi, Mario Monicelli si convinse che la bella Monica poteva essere oltre a una brava attrice drammatica, anche un’interprete di ruoli brillanti. Ed eccola, fantastica, nel celebre «La ragazza con la pistola», siciliana dalla lunga treccia nera, finita in Scozia in cerca dell’uomo che l’ha disonorata. Da quel momento sono tantissimi i ruoli interpretai, sempre con grande bravura, spaziando dalla commedia brillante al genere drammatico.

Una personalità, la sua, che le ha permesso di reggere il confronto con partner-attori del calibro di Ugo Tognazzi, Vittorio Gassman, Nino Manfredi, considerati i “re” della commedia brillante. È stata anche in tv, la Vitti, dove fra le tante apparizioni, si ricordano quelle accanto a Raffaella Carrà e Mina in “Milleluci”, e ne “Il cilindro” di De Filippo. Nella sua lunga carriera ha vinto cinque David di Donatello, tre nastri d’argento, dodici globi d’oro, un ciak d’oro, un Leone d’oro alla carriera e tanti altri.

Da anni fuori dalle scene per ragioni personali, conduceva una vita riservata con il marito. Grazie alle diverse interpretazioni, la ribelle Monica Vitti è diventata un esempio per tante donne, un vero simbolo di emancipazione.

Il ricordo di Carlo Verdone

«Monica Vitti ci lascia e con lei se ne va un’attrice di immenso spessore, gran carattere e forte personalità. In un cinema tutto o quasi al maschile lei ed Anna Magnani hanno rappresentato il talento femminile ai massimi livelli». Così l’attore e regista romano Carlo Verdone su Instagram, sottolineando quanto fosse «perfetta e credibile sia nel drammatico che nella commedia».
«Lascia un’eredità dura da colmare. Tutte le giovani attrici – sottolinea Verdone – dovrebbero studiare le sue interpretazioni. Ne trarrebbero una grande, immensa lezione. Nella sua lunga malattia ha avuto accanto un uomo ammirevole, eccezionale: Roberto Russo. A lui il mio abbraccio più sincero e forte. Grazie Monica per tutto quello che ci hai dato. Nella risata e nella riflessione!».

2 Febbraio 2022 ( modificato il 3 Febbraio 2022 | 11:19 )
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