Troppe tartarughe morte in spiaggia, allarme in Campania

Lungo le spiagge della Campania nell’ultimo mese sono state ritrovate circa 15 tartarughe Caretta caretta morte. L’allarme lo lancia l’Area marina protetta di punta Campanella. Dopo il boom di nidi estivi lungo i litorali della regione, con 57 siti accertati e quasi 3mila tartarughine nate, nell’ultimo mese si registrano, purtroppo, molti decessi di questi animali, soprattutto nella zona a Nord di Napoli, segnalate dai volontari dell’Enpa.

Tartarughe morte, inverno critico

Ma i numeri potrebbero essere maggiori. «L’inverno è un periodo critico per le tartarughe – sottolineano da Punta Campanella, che coordina sul territorio campano la tutela delle Caretta caretta – la bassa temperatura del mare le intorpidisce e sono più fragili ed esposte ai pericoli, quali la pesca accidentale o l’impatto con imbarcazioni. Oltre al solito problema della plastica ingerita. Chiediamo ai pescatori di non rigettarle subito in mare nel caso le rinvenissero nelle reti. Potrebbero morire per embolia o affogamento. In questi casi, come molti pescatori del resto già fanno, vanno allertate le autorità, a cominciare dalla Capitaneria di Porto o dai centri di riferimento regionali. Lo stesso vale per qualche diportista o per chiunque dovesse avvistare una tartaruga in difficoltà».

Di boom di nidi delle tartarughe si era parlato proprio a fine settembre: se ne contavano 238, umeri sorprendenti per il nostro Paese, basti pensare che fino a 30 anni fa l’unico sito di nidificazione noto era quello della Spiaggia dei Conigli di Lampedusa diventata ora una riserva naturale gestita da Legambiente Sicilia.