tartarughe
3:47 pm, 14 Giugno 22 calendario

Volontari a guardia dei nidi delle tartarughe marine

Di: Redazione Metronews
volontari
condividi

I volontari sono pronti. Inizia la stagione delle nidificazioni di mamma tartaruga e riprende la campagna “Tartawatchers” di Legambiente in occasione della Giornata Mondiale delle tartarughe marine. Sono già centinaia i volontari di Legambiente a presidio delle coste italiane, e lo saranno per tutto il periodo estivo, per individuare e proteggere i nidi di tartaruga Caretta caretta. L’obiettivo dei tartawatchers è seguire le tracce lasciate sugli arenili da mamma tartaruga per poi individuare i siti di ovodeposizione da mettere in sicurezza e proteggere da incursioni di animali selvatici oppure dai danneggiamenti involontari di bagnanti, turisti e addetti ai lavori impegnati nella pulizia delle spiagge. Un impegno dei volontari, supportato anche da sistemi di video-controllo, per salvaguardare una delle specie a rischio estinzione come la tartaruga Caretta caretta.

Volontari mobilitati

Sì perché le minacce per questi esemplari sono anche sulla terraferma, oltre che in mare dove sono costrette a districarsi tra inquinamento da plastica, attrezzature da pesca e traffico marittimo. Per far sì che la cova delle uova vada per il verso giusto è necessario ridurre l’inquinamento acustico e luminoso nelle ore notturne ed evitare la pulizia meccanica delle spiagge. Per questo l’impegno dei volontari comprende anche sensibilizzazione e informazione di bagnanti e gestori balneari. Anche quest’anno Legambiente ha attivato il servizio Sos Tartarughe, un numero unico per raccogliere le segnalazioni di tracce o di piccoli di tartaruga sui litorali italiani. I numeri parlano chiaro: nella scorsa estate sono stati individuati ben 256 nidi mentre nell’estate 2020 la conta si è fermata a 250. Le regioni italiani più gettonate da mamma tartaruga sono Campania, Calabria e Sicilia ma non disdegnano Puglia, Sardegna, Lazio e Toscana e addirittura il Veneto dove lo scorso anno si è registrato il nido più settentrionale del Mediterraneo (Jesolo).

Assalto alle coste

A lanciare un allarme per coste italiane è stato di recente anche il Wwf. I litorali sono presi d’assalto. Ma non dai bagnanti e dai turisti, bensì dalla terra e dal mare stesso. Un arrembaggio in piena regola, se è vero che la metà dei paesaggi costieri – nel corso degli ultimi 50 anni – ha subito le maggiori trasformazioni con circa 3.300 chilometri degradati da case, alberghi, palazzi, porti e industrie e appena 1.860 chilometri (il 23%) di tratti lineari di costa appena più lunghi di 5 chilometri, isole comprese, che possono essere considerati con un buon grado di naturalità. Sono. Gli insediamenti sempre più consistenti la principale minaccia per il mare. Il Wwf ha lanciato la campagna GenerAzioneMare 2022 con una serie di eventi a tutela del mare, che vanno dalla pulizia delle spiagge al sostegno alle tartarughe marine.

14 Giugno 2022
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il giornale
Più letto del mondo