Grillo indagato per traffico di influenze illecite a favore di Moby
Beppe Grillo, fondatore del Movimento 5 stelle è indagato insieme all’armatore della Moby Vincenzo Onorato per traffico di influenze illecite. L’ipotesi dei magistrati Riccardo Targetti, Maurizio Romanelli e Cristiana Roveda è che Onorato abbia chiesto al garante dei 5 Stelle di fare pressione sui parlamentari 5 stelle in modo da «orientare l’azione pubblica dei pubblici ufficiali in senso favorevole agli interessi del gruppo Moby», in cambio di contratti pubblicitari a favore del blog di Beppe Grillo e di un contratto per l’elaborazione di una campagna a favore della Casaleggio associati. Si parla di 120mila euro annui per il 2018 e il 2019 nel primo caso e di 600mila euro annui nel triennio 2018.2020 con la Casaleggio Associati. I contratti sono stati acquisiti nel corso delle perquisizioni scattate da parte degli uomini della Guardia di finanza negli uffici della Beppe Grillo srl, della Casaleggio associati, nella sede milanese della Moby. Perquisite anche cinque persone.
L’indagine partita dalle chat tra Grillo e Onorato
Ipotesi di illecita mediazione
Come si legge nel decreto di perquisizione il garante del Movimento Cinquestelle Beppe Grillo ha ricevuto da Vincenzo Onorato, fondatore della società Moby, «richieste di interventi in favore di Moby spa che Grillo ha veicolato a parlamentari in carica a quel movimento politico, trasferendo quindi al privato le risposte della parte politica o i contatti diretti con quest’ultima». In considerazione «dell’entità degli importi versati o promessi da Onorato, delle relazioni effettivamente esistenti ed utilizzate da Giuseppe Grillo su espresse richieste di Onorato nell’interesse del gruppo Moby, con pubblici ufficiali» questi elementi fanno ritenere «illecita la mediazione operata da Grillo in quanto ufficializzata ad orientare l’azione pubblica dei pubblici ufficiali in senso favorevole agli interessi del gruppo Moby».
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