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11:39 am, 31 Dicembre 21 calendario

Oltre 23 mila reperti archeologici recuperati nel 2021 dai Carabinieri

Di: Redazione Metronews
Oltre 23 mila reperti archeologici recuperati
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Oltre 23 mila reperti archeologici recuperati nel 2021 dai Carabinieri. Un ottimo bilancio per il Nucleo Tutela Patrimonio culturale. I risultati delle attività di indagine che hanno permesso il ritorno a casa di molte opere finite nel mercato internazionale sono stati presentati a Roma dal generale dei Carabinieri, Roberto Riccardi, e dal ministro della Cultura, Dario Franceschini. Tra le operazioni più significative del Nucleo guidato dal generale Riccardi c’è quella che ha consentito il rimpatrio di 201 pezzi pregiati dagli Usa, smerciati da trafficanti internazionali e acquisiti da importanti musei, case d’asta, gallerie antiquarie e collezionisti privati. L’operazione è stata possibile grazie alla collaborazione tra Fbi, Hsi e i Carabinieri.

Oltre 23 mila reperti archeologici recuperati

Come ha spiegato il generale Riccardi, «le indagini sui reperti archeologici iniziano quando il reperto affiora: si percorre una strada a ritroso nel tempo, fino all’ultimo proprietario», così oggi dei pezzi ritrovati in Usa ne sono rientrati 161, mentre 40 resteranno in mostra a New York fino al prossimo marzo. Si tratta soprattutto di sculture in marmo, teste di terracotta, vasi, anfore, oggetti di uso quotidiano, con una datazione che oscilla tra l’VIII e il I secolo d.C. e un valore complessivo di circa 10 milioni di euro. Nei mesi scorsi al Castello Svevo di Bari sono stati presentati 782 reperti archeologici della civiltà Daunia che erano stati esportati illecitamente in Belgio; l’operazione Taras ha consentito il ritorno di circa 2mila pezzi da Germania, Olanda, Svizzera e Belgio. La dichiarazione di Roma, siglata a luglio al termine del G20 della Cultura, rafforza la collaborazione tra gli Stati nella lotta al traffico illecito di beni culturali. Ma che fine faranno i beni recuperati? A fugare ogni dubbio è lo stesso ministro della Cultura: «Queste opere è giusto che tornino nei luoghi di provenienza, non più come è avvenuto in passato tutte in un unico museo, ma ognuna torni nel luogo in cui è stata trafugata e che tornino a essere pezzi importanti dell’identità di quei territori».

31 Dicembre 2021
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