Animali
3:20 pm, 29 Dicembre 21 calendario

Oipa annuncia lo stop agli allevamenti di animali da pelliccia

Di: Redazione Metronews
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ANIMALI Approvata dalla Commissione Bilancio del Senato la normativa che sancisce lo stop agli allevamenti di animali da pelliccia. Dal primo gennaio 2022 l’allevamento, la riproduzione in cattività, la cattura e l’uccisione di visoni, volpi, cani procioni, cincillà e animali di qualsiasi specie per ricavarne pelliccia sarà vietato. Lo rende noto l’Organizzazione internazionale protezione animali (https://www.oipa.org/italia/)

Oltre all’introduzione del divieto dell’allevamento, fa sapere l’Oipa, è previsto che entro il 30 giugno 2022 i cinque allevamenti di visoni ed altre cinque strutture senza animali presenti in Italia dovranno essere smantellati e saranno concessi indennizzi agli allevatori per un totale di tre milioni di euro e fondi per la riconversione ecologica.

Con decreto del Ministero della Transizione ecologica e dei Ministeri dell’Agricoltura e della Salute, da emanare entro il 31 gennaio, saranno regolate inoltre le modalità per un’eventuale cessione, sterilizzazione e detenzione dei visoni in strutture preferibilmente gestite direttamente o in collaborazione con associazioni animaliste riconosciute.

Un enorme passo avanti per tutte quelle associazioni che, insieme all’Oipa, si sono battute per porre fine a questa “pratica”.

Le dichiarazioni del presidente dell’Oipa

«Si tratta di un importante passo verso un’economia davvero etica, verso una società davvero civile, verso il riconoscimento degli animali come esseri senzienti», commenta il presidente dell’OipaMassimo Comparotto.

«Sono anni che ci battiamo  per la chiusura degli allevamenti di animali da pelliccia ancora attivi in Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Abruzzo, prevedendo il recupero e la riabilitazione degli animali. In questi stabilimenti gli animali vivono spesso in pessime condizioni igieniche e lo stress che subiscono dalla nascita all’uccisione è altissimo, costretti come sono a subire un’angusta cattività in scenari d’inferno. Allevamenti che ricordano i cosiddetti ‘mercati umidi’ cinesi, come quello di Whuan, dove sembra appurato che si sia verificato il primo contagio da Sars-Cov-2 da animale selvatico a uomo. E infatti anche negli allevamenti dei visoni si sono avuti pericolosi focolai di Covid».

 

 

 

29 Dicembre 2021
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