Milano
4:52 pm, 9 Dicembre 21 calendario

Chiesta la convalida del fermo per il killer stalker con la motosega

Di: Redazione Metronews
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Il pm Elio Ramondini ha inoltrato all’ufficio gip di Milano la richiesta di convalida del fermo e l’applicazione della misura cautelare in carcere per D. G., accusato dell’omicidio aggravato dalla premeditazione dell’82 anni Pierantonio Secondi. Un caso di stalking  culminato in un efferato omicidio con una motosega.

Porta sfondata con la motosega

Il 35enne romeno era stato rintracciato e bloccato la mattina dello scorso 7 dicembre a Melegnano (Milano) dai carabinieri del Nucleo operativo della compagnia Porta Monforte. Che fosse lui l’autore non era stato difficile scoprirlo, avendo lasciato l’uomo un’infinità di tracce.  La sera prima, poco dopo le 20.30, l’uomo aveva fatto irruzione con una motosega nell’appartamento dell’82enne, col quale aveva avuto un relazione sentimentale interrotta prima dell’estate per gli atteggiamenti possessivi e aggressivi del più giovane. Una volta in casa G. ha aggredito l’anziano prima con la motosega e poi con un grosso coltello colpendolo mortalmente due volta all’altezza del collo.

Confessione nelle mail

Dopo l’omicidio, l’assassino, senza riuscirci, aveva provato ad appiccare le fiamme bruciando un tappeto. A G. viene contestato anche il tentato incendio. Nell’androne del palazzo in zona Porta Romana i militari hanno trovato anche alcune mail stampate, scritte dal 35enne e indirizzate alla vittima contenenti una sorta di confessione anticipata del gesto.

Denunciato per stalking

Stando ai racconti dei vicini, alcuni mesi fa, il presunto killer era rimasto per ore sotto casa dell’anziano, nonostante quest’ultimo non avesse alcuna intenzione di farlo entrare. E proprio quegli episodi avevano spinto Secondi, che aveva un ottimo rapporto con gli altri inquilini dello stabile e che usciva spesso, a denunciare l’ex convivente per stalking. A ottobre gli era stato notificato un divieto di avvicinamento a quella casa. E proprio il giorno prima del delitto le restrizioni erano state estese dal giudice pure ad alcuni parenti della vittima nel mirino dello stalker. Non è bastato.

Motosega e coltelli le armi del delitto

Nel plico lasciato in portineria prima di salire e sfondare la porta con la motosega e ritrovato dai carabinieri l’uomo  aveva anticipato il suo assalto a casa dell’anziano, scrivendogli mail che poi ha stampato e lasciato per terra. Nelle cinque mail, acquisite agli atti dalla Procura, l’uomo parla come se il terribile gesto fosse stato già compiuto, precisando di non avere avuto “altra scelta” e scaricando la colpa della “storia finita male”, sulla sorella e il migliore amico dell’anziano, rei di essersi frapposti alla continuazione della relazione che l’ucciso e il suo carnefice avevano avuto per oltre un anno, prima delle denunce per stalking.

9 Dicembre 2021
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