Peng Shuai
10:13 am, 2 Dicembre 21 calendario

Per la scomparsa di Peng Shuai si ferma il tennis in Cina

Di: Osvaldo Baldacci
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La scomparsa di Peng Shuai continua a creare tensioni fra la Cina e il resto del mondo a partire dallo sport. La Wta (Women’s Tennis Association) ha annunciato la «sospensione immediata di tutti i tornei in Cina e Hong Kong» per via della condizione ancora non chiara della tennista Peng Shuai «a prescindere dalle conseguenze finanziarie». Una decisione a sostegno della giocatrice Peng Shuai che ha accusato di abusi sessuali un ex leader comunista cinese. Il presidente della WTA Steve Simon ha annunciato una forte misura della sua autorità e ha invitato i «leader mondiali» a seguirlo. Simon ha detto di «nutrire seri dubbi» sul fatto che l’atleta «sia libera, al sicuro e non soggetta a censura e intimidazione». «In tutta coscienza, non vedo como posso chiedere alle nostre atlete di gareggiare lì», ha spiegato Simon in un comunicato.

La scomparsa di Peng Shuai

Quando il 2 novembre 2021 Peng Shuai ha pubblicato un’accusa di violenza sessuale nei confronti di un ex vice primo ministro cinese, Zhang Gaoli, oggi in pensione, la Women’s Tennis Association ha riconosciuto che il messaggio di Peng Shuai doveva essere ascoltato e preso sul serio. Le giocatrici della Wta, per non parlare delle donne di tutto il mondo, non meritano niente di meno”, scrive Steve Simon, ceo della Wta. “Da quel momento in poi, Peng Shuai ha dimostrato l’importanza di parlare, in particolare quando si tratta di aggressioni sessuali, e specialmente quando sono coinvolte persone potenti. Come ha detto Peng nel suo post, ‘Anche se è come un uovo che colpisce una roccia, o se sono come una falena attratta dalla fiamma, che invita all’autodistruzione, dirò la verità su di tè. avrebbe dovuto affrontare, eppure è diventata pubblica comunque. Ammiro la sua forza e il suo coraggio”, prosegue Simon.

Rassicurazioni insufficienti

Dopo la scomparsa di Peng Shuai, sono apparsi email e video rassicuranti ma tutti prodotti direttamente dalle autorità cinesi senza possibilità che la campionessa di tennis si esprimesse liberamente. La stessa sensazione di una comunicazione sotto controllo si è avuta durante una video chiamata tra la tennista e il Cio.

«La Wta è stata chiara su ciò che è necessario qui e ribadiamo la nostra richiesta di un’indagine completa e trasparente, senza censura, sull’accusa di violenza sessuale di Peng Shuai -sottolinea in un altro passaggio del messaggio pubblicato sul sito della Wta-. Niente di tutto questo è accettabile né può diventare accettabile. Se le persone potenti possono sopprimere le voci delle donne e nascondere le accuse di aggressione sessuale sotto il tappeto, allora la base su cui è stata fondata la Wta – l’uguaglianza per le donne – subirebbe un’immensa battuta d’arresto. Non voglio e non posso permettere che ciò accada alla Wta e alle sue giocatrici. In buona coscienza, non vedo come posso chiedere ai nostri atleti di gareggiare lì quando Peng Shuai non è autorizzato a comunicare liberamente ed è stata apparentemente sotto pressione per contraddire la sua accusa di violenza sessuale».

Le reazioni alla decisione

Il numero uno del tennis mondiale Novak Djokovic, ancora in corsa per la Coppa Davis, ha dato il suo pieno sostegno da Madrid. Anche Billie Jean King, 12 volte campionessa del Grande Slam, ha accolto con favore l’approccio. «Apprezzo Steve Simon e la leadership @WTA per aver preso una posizione forte sulla difesa dei diritti umani in Cina e nel mondo», ha twittato.

Di ben diverso avviso la Cina. Il governo di Pechino ha accusato la Women’s Tennis Association (Wta) di “politicizzare lo sport“. «Siamo fermamente contrari a qualsiasi politicizzazione dello sport», ha detto in un briefing il portavoce del Ministero degli Esteri di Pechino, Wang Wenbin.

2 Dicembre 2021
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