Cinema
9:30 am, 30 Novembre 21 calendario

Il milanese imbruttito debutta al cinema

Di: Patrizia Pertuso
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CINEMA Uscirà il 7 dicembre al cinema Mollo tutto e apro un chiringuito, con Germano Lanzoni nei panni dell’ormai noto “milanese imbruttito”.

«Il personaggio – spiega Andrea Fadenti, uno dei tre registi del film – lo abbiamo trasposto nel mondo cinematografico perché diventasse più tridimensionale, perché fosse messo in difficoltà e fosse quindi obbligato a mostrare fin dove il guizzo milanese può arrivare in un contesto in cui non è abituato».

Come dire: prendi un milanese (imbruttito, ovviamente), fallo cadere in depressione e mettigli in testa l’idea di aprire un chiringuito in una desolata località della Sardegna, lontana dalla notorietà e dalla fama.

Il milanese imbruttito nel film

Il protagonista è – manco a dirlo – il Signor Imbruttito, milanese doc, dirigente di una multinazionale. Davanti a lui, come obiettivo universale di una vita, due grandi F: la prima è il Fatturato, la seconda la si può ben immaginare.

Nel momento in cui sta per concludere l’affare della sua vita, qualcosa va storto e il Signor Imbruttito sprofonda in una terribile crisi che lo porta dritto dritto alla depressione più nera. Almeno finché qualcuno non gli farà balenare in testa una nuova avventura.

In un angolo della Sardegna, un posto isolato refrattario a qualsiasi novità, in mezzo alla natura, l’apertura di un chiringuito può rivoluzionare il Signor Imbruttito e non solo.

Nel cast del film, oltre a Germano Lanzoni, ci sono anche Claudio Bisio, Paolo Calabrese, Laura Locatelli e Valerio Ayrò Rochelmeyer.

Le polemiche sui dialetti

Mollo tutto e apro un chiringuito (https://www.youtube.com/watch?v=bhvuVsAZ76k) con il suo “milanese imbruttito” capita a proposito nella sale cinematografiche italiane dopo che la serie Strappare lungo i bordi di Zerocalcare su Netflix ha sollevato un vespaio di polemiche sull’uso del dialetto romanesco. Che, a detta di molti, risultava poco chiaro.

Magari stavolta chi non è riuscito a capire quella serie, comprenderà perfettamente questo film. O forse no, se il problema è il dialetto in generale. Anche se – come già scritto da molti – nessuno si è mai lamentato del napoletano parlato dai personaggi di Gomorra, del barese di Lino Banfi, del dialetto di Diego Abatantuono – il cui “Eccezziunale veramente” entrò  a far parte del vocabolario di molti -, del toscano di una lunga serie di comici o del siciliano con cui si è da sempre identificata la mafia italiana.

Insomma, il dialetto è da sempre “personaggio” esso stesso, carattere e caratterizzante nello stesso tempo, espressione di tipi che, sia in cinema che in teatro, sono sempre stati i personaggi principali delle storie. Lasciamolo in pace e godiamoci queste piccole perle, perché, alla fin fine, siamo un po’ tutti “imbruttiti”, non solo i milanesi.

PATRIZIA PERTUSO

30 Novembre 2021
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