Va in mostra l’incontro mancato tra Messina e Incorpora
MOSTRE Il 7 dicembre alle 17.30, presso lo Studio Museo Francesco Messina, inaugura la mostra Salvatore Incorpora – Francesco Messina. Vite parallele.
Le opere di Incorpora in mostra
La mostra presenta per la prima volta a Milano un ricco nucleo di opere di Salvatore Incorpora che evidenziano il mondo dell’artista, dominato da sentimenti rivolti all’uomo e al vivere quotidiano. Si potranno ammirare i presepi realizzati con materiali misti, dipinti in ogni singolo elemento, anche miniaturistico, e inseriti in un microcosmo che rivela la Sicilia di metà Novecento.
Le opere di Incorpora sono fotografie di realtà, espressioni di un sentire che emoziona e coinvolge, così come rivelano anche le tele e le sculture, dominate da pennellate e colpi di polpastrelli dinamici, espressionisti, non solo nella tecnica ma anche per i soggetti raffigurati: uomini e donne in procinto di cercare fortuna fuori dalla Sicilia, i migranti, i vinti di Giovanni Verga, sinonimo di un’identità sicula fieramente espressa con dignità e la forza del colore.
Le sculture di Francesco Messina
Queste opere dialogano con le sculture di Francesco Messina, in una mostra che, intenzionalmente, sottolinea l’eccezionalità delle due “vite parallele”, evidenziando una diversità che in arte è unione e coralità.
I due artisti, che non si sono mai fisicamente incontrati, percorrono infatti strade artistiche diverse, quasi diametralmente opposte, sia sul versante dei soggetti sia sul fronte del linguaggio: al grande classicismo di Francesco Messina, Salvatore Incorpora ha sempre contrapposto un’arte figurativa solidamente espressionista.
Il percorso espressionista della mostra
Il percorso espositivo, che si snoda tra sculture, dipinti e presepi, presenta anche alcune delle lettere del serrato dialogo epistolare tra Incorpora e Messina, che sottolinea le divergenze di vedute sulla reciproca pratica artistica.
Come scrive in una lettera indirizzata proprio a Messina, Incorpora sostiene che «il soggetto che si crea in arte, può cantare non soltanto ‘in sordina’, sottovoce quindi, ma anche a squarciagola. Ritengo che in questo senso oggi le varie espressioni artistiche possano manifestare e cantare ‘in afflato di poesia l’espressione formale’ nella giunta della collocazione artistica e nel cammino della contemporaneità soprattutto. Forzo e deformo intenzionalmente, disegno e coloro violando, sgrammatico pure, voglioso soltanto di accentrare le qualità emotive e sensuali nel ricordo di maestri quali Toulouse-Lautrec, Van Gogh, Picasso, Kokoschka, Ensor, Sironi, Rossi, Scipioni, Mafai, Guttuso, Migneco e schiera altra infinita di cantori a voce alta, forte e armonica».
http://www.fondazionemessina.it/it/francesco-messina/la-vita.html
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