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4:17 pm, 19 Ottobre 21 calendario
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Muti da Prada per 10 giorni. Frecciate alla Scala e ai direttori “asini”

Di: Redazione Metronews
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Non ci gira intorno il maestro Riccardo Muti, durante la presentazione della settima edizione della sua Italian Opera Academy, organizzata per la prima volta in collaborazione con Fondazione Prada, che si svolgerà a Milano dal 4 al 15 dicembre: «Mi sono reso conto che l’opera stava andando in una direzione nella quale il direttore di orchestra perdeva autorevolezza» e che sul podio oggi «c’è «gente che salta, capelli che volano di qua e di là, ma Karajan non si muoveva quasi, e Strauss diceva “è inutile che vi scalmanate, in partitura c’è già tutto”. E’ il lavoro di preparazione importante, non il clown sul podio».

Muti e i direttori asini

La prima osservazione di Muti è su come si è trasformata la figura del direttore: «Oggi molti direttori orchestra non mettono un dito al pianoforte. Battere il tempo come diceva Toscanini, lo fanno anche gli asini». E aggiunge «di direttori ne stanno nascendo come funghi». E seppure ci siano delle «eccezioni» molti pensano che poiché non sanno suonare uno strumento, possono dirigere. «Ma muovere il braccio, anche se si ha una certa tecnica, non ha nulla a che fare con il risultato musicale della conoscenza in un’opera del senso teatrale, del libretto, del lavoro con il regista». «Le braccia come diceva Toscanini, sono l’estensione del nostro pensiero musicale. Oggi sta diventando l’inverso, le braccia sono il punto di riferimento dell’attenzione di gran parte del pubblico, perchè siamo diventati una società visiva più che auditiva». E ancora «il direttore di orchestra e il regista devono essere una unità. Il mio suggerimenti ai ragazzi è: lì c’è il cantante guardalo negli occhi, c’è una trasmissione di amorosi sensi attraverso la comunicazione degli occhi».

Muti come Totò e Peppino a Milano

Nella conferenza stampa di Riccardo Muti che si è trasformata in una sorta di lezione, il maestro sottolinea che «Il grande teatro non è fatto dal cantante di turno, che viene canta e il giorno dopo se ne va, il grande teatro è fatto da una grande orchestra, un grande coro e corpo di ballo. Se si perde questa prospettiva, si va verso il divismo».  Quanto al suo rapporto con Milano, riconosce «Questa città mi ha dato molto, sono arrivato tanti anni fa qui, come Totò e Peppino con la nebbia, ma grazie al Conservatorio di Napoli e di Milano ho potuto fare la strada che ho fatto».

Coincidenza di date sospetta

La settima edizione di «Riccardo Muti Italian Opera Academy», che si svolgerà a Milano dal 4 al 15 dicembre aveva sollevato qualche polemica per la coincidenza di date sacre per il Teatro alla Scala di Milano, che tradizionalmente inaugura la stagione il 7 dicembre. «Il fatto che la Scala faccia la sua attività a me non disturba – ha commentato ironico Riccardo Muti -. E credo che il povero Muti che insegna un po’ ai giovani non deve debba disturbare la grande Scala. Siamo ancora un po’ parrocchiali, nel senso che si pensa alla coincidenza di date con la Prima» e si crede che «allora forse vuole dare fastidio, ma figuriamoci se io, a 80 anni, con la mia carriera, dovrei preoccuparmi di venire qui, scocciare i miei amici Prada e Bertelli per dare fastidio». Poi l’affondo: «Può darsi che qualcuno pensi in quel modo dall’altra parte, ma è un problema suo, poi purtoppo». La prima risposta del maestro alla domanda sulle date, è stata una contro domanda: «Ma siamo in provincia qui? Quando ho fatto l’Accademia in altre città, dove succede di tutto, dieci concerti in un giorno, Muti che fa l’Accademia è un valore aggiunto».

Prove aperte al pubblico

l pubblico potrà partecipare all’intero percorso di prove e concerti focalizzato sul Nabucco, diretto da Muti. I biglietti saranno in vendita online nel sito fondazioneprada.org a partire dal 20 ottobre 2021. Gli spazi del Deposito accoglieranno Riccardo Muti che, alla guida dell’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini, intraprenderà un progetto di formazione rivolto a giovani direttori d’orchestra e maestri collaboratori al pianoforte provenienti da tutto il mondo. Selezionati da una commissione esaminatrice presieduta dallo stesso Muti tra centinaia di candidature giunte attraverso un bando internazionale, i partecipanti hanno un’età compresa tra 18 e 35 anni e sono diplomati in Italia o all’estero in direzione d’orchestra o pianoforte. Il progetto, costituito da prove di sala, prove di lettura e prove d’assieme, si concluderà con l’esecuzione dell’opera Nabucco di Giuseppe Verdi in forma di concerto. Il pubblico potrà assistere alla presentazione dell’opera con Riccardo Muti, sabato 4 dicembre, alle prove che si svolgeranno dal 5 all’11 dicembre e ai due concerti finali del 14 e 15 dicembre, il primo diretto dal Maestro e il secondo presentato da Riccardo Muti e diretto dai giovani direttori d’orchestra.

 

 

19 Ottobre 2021
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