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3:12 pm, 5 Ottobre 21 calendario

Catasto, a immobili andranno attribuiti valori mercato

Di: Redazione Metronews
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Il Governo è delegato ad attuare “una integrazione delle informazioni presenti nel catasto dei fabbricati in tutto il territorio nazionale, da rendere disponibile a decorrere dal 1 gennaio 2026”. E’ quanto si legge nella bozza della delega che contiene la riforma fiscale. In particolare dovrà essere attribuita a ciascuna unità immobiliare, “oltre alla rendita catastale determinata secondo la normativa attualmente vigente, anche il relativo valore patrimoniale e una rendita attualizzata in base, ove possibile, ai valori normali espressi dal mercato”.

Catasto, un adeguamento periodico

Dovranno inoltre essere previsti dei “meccanismi di adeguamento periodico dei valori patrimoniali e delle rendite delle unità immobiliari urbane, in relazione alla modificazione delle condizioni del mercato di riferimento e comunque non al di sopra del valore di mercato”. Per le unità immobiliari riconosciute di interesse storico o artistico dovranno essere previste “adeguate riduzioni del valore patrimoniale medio ordinario che tengano conto dei particolari e più gravosi oneri di manutenzione e conservazione nonché del complesso dei vincoli legislativi alla destinazione, all’utilizzo, alla circolazione giuridica e al restauro”. Infine le informazioni rilevate secondo i nuovi principi non dovranno essere utilizzate per la determinazione della base imponibile dei tributi, la cui applicazione si fonda sulle risultanze catastali.

Il corretto classamento

La bozza indica la necessità di individuare «strumenti, da porre a disposizione dei comuni e dell’Agenzia delle entrate, atti a facilitare e ad accelerare l’individuazione e, eventualmente, il corretto classamento delle seguenti fattispecie: gli immobili attualmente non censiti o che non rispettano la reale consistenza di fatto, la relativa destinazione d’uso ovvero la categoria catastale attribuita; i terreni edificabili accatastati come agricoli; gli immobili abusivi, individuando a tal fine specifici incentivi e forme di trasparenza e valorizzazione delle attività di accertamento svolte dai comuni in quest’ambito; prevedere strumenti e moduli organizzativi che facilitino la condivisione dei dati e dei documenti, in via telematica, tra l’Agenzia delle entrate e i competenti uffici dei comuni nonchè la loro coerenza ai fini dell’accatastamento delle unità immobiliari.

Confedilizia: “Scelta contraddittoria”

La possibile inclusione nel ddl delega di riforma fiscale di un intervento sul catasto, come profilano indiscrezioni di stampa, sarebbe una “scelta contraddittoria” con quanto deciso dalla Nadef e non terrebbe in conto dell’opposizione espressa da Lega e Forza Italia mentre il settore immobiliare avrebbe “urgente bisogno” sia di una riduzione dell’imposizione patrimoniale, triplicata dal 2012, che di adeguati sgravi per gli affitti commerciali. A fare il punto sulla questione è il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa in una nota. Una scelta dunque contraddittoria con quanto deciso “nella Nadef solo la settimana scorsa dal Consiglio dei ministri” e che stabiliva come “la riforma fiscale deve avere come base la relazione di indirizzo approvata dalle Commissioni Finanze del Senato e della Camera lo scorso 30 giugno. Ma in tale testo le forze di maggioranza convennero, dopo un lungo ciclo di audizioni e un ampio confronto fra i partiti, di non inserire un invito ad intervenire sul catasto; era infatti risultata minoritaria la posizione favorevole a includere tale indicazione”. Una decisione quella del Parlamento, prosegue Spaziani Testa, che “risulterebbe pertanto clamorosamente calpestata”. “Ben due partiti di maggioranza, Lega e Forza Italia, si sono dichiarati fino a ieri sera contrari a qualsiasi ipotesi di intervento sul catasto. Logica vorrebbe, dunque, che queste forze agissero in modo conseguente in seno all’Esecutivo, impedendo tale esito che vede la netta contrarietà, oltre che di Confedilizia, di Confcommercio e di tutte le associazioni degli agenti immobiliari”, aggiunge prima di commentare, “in assenza di testi o di indicazioni precise nel merito” le dichiarazioni sul tema del Presidente del Consiglio, Mario Draghi, in una conferenza stampa di qualche giorno fa. E alle parole con cui il premier assicurava che “nessuno pagherà di più e nessuno pagherà di meno”, spiega: “Rivedere gli estimi catastali e ottenere quel risultato è, evidentemente, impossibile, anche considerati i diversi tributi interessati (Imu, Irpef, imposta di registro, imposta di successione), oltre ai parametri Isee per le prestazioni sociali. Se invece il senso è che il nuovo catasto non si applicherà subito allora è evidente che l’appuntamento con i rialzi, prima casa inclusa, è solo rinviato”, dice ancora Spaziani Testa. “Le misure di cui il settore immobiliare ha urgente bisogno sono ben altre, in primis una riduzione dell’imposizione patrimoniale, triplicata dal 2012, e adeguati sgravi per gli affitti commerciali. Ma da un mese a questa parte si parla solo di catasto e della necessità di dare seguito alle richieste della Commissione europea. La quale, è bene evidenziarlo, nei suoi documenti indica espressamente l’aumento della tassazione sugli immobili quale obiettivo dell’aggiornamento degli estimi catastali da essa richiesto. È chiaro il finale del film?”, conclude.

5 Ottobre 2021
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