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6:49 pm, 3 Novembre 23 calendario

Fisco, ok del Cdm all’introduzione del concordato preventivo biennale

Di: Redazione Metronews
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«Un fisco più collaborativo con il contribuente e una riduzione delle sanzioni, senza abbassare la guardia sulla lotta all’evasione fiscale. Introduciamo il concordato preventivo biennale per i contribuenti di minori dimensioni». Così la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in merito all’approvazione “in esame preliminare” in Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, del decreto legislativo che introdurrà disposizioni in materia di accertamento tributario e di concordato preventivo biennale. Il decreto, in attuazione della delega per la riforma fiscale – si legge nel comunicato di Palazzo Chigi – contiene disposizioni in materia: di accertamento tributario, in particolare al fine di una migliore partecipazione del contribuente al procedimento accertativo e per rafforzare forme di cooperazione tra le amministrazioni nazionali ed estere; di concordato preventivo biennale, al quale potranno accedere i contribuenti di minori dimensioni, titolari di reddito di impresa e di lavoro autonomo, residenti nel territorio dello Stato. «Nessuno sconto e nessun condono» ma una semplificazione e razionalizzazione del sistema fiscale. Lo ha chiarito il viceministro all’Economia Maurizio Leo, spiegando che il decreto legislativo approvato dal Cdm «vuole cambiare passo per i rapporti tra fisco e contribuenti, con un dialogo molto più attento e con un utilizzo più importante della tecnologia».

«Un Fisco più collaborativo»

Leo ha spiegato che il provvedimento è strutturato in due parti: una prima parte riguarda i meccanismi dell’accertamento e una seconda parte riguarda l’introduzione del concordato preventivo biennale. «Per quanto riguarda i meccanismi di accertamento – ha precisato – ridefiniamo le modalità con cui l’amministrazione finanziaria può far valere la sua pretesa tributaria, rivedendo bene l’accertamento che deve passare da processi verbali di constatazione, che può fare la Guardia di Fiannza e l’Agenzia dele Entrate, a cui il contribuente può fare acquiscenza entro 30 giorni. Questo accelererà la definizione del rapporto e comporterà una riduzione del carico sanzionatorio, si ridurrà a un sesto la sanzione. Nel caso in cui si prosegue con l’accertamrento, si instaurerà un contraddittorio, che sarà a 360 gradi tra amministrazione finanziaria e contribuente. Altri aspetti importanti – ha continuato Leo – sono il rafforzamento della cooperazione amministrativa tra gli Stati e la parte riguardante le operazioni intracomunitarie».

«Salvaguardia della privacy»

Quanto al concordato preventivo biennale, ha detto ancora Leo, «noi oggi siamo in grado di fare una proposta puntuale ai contribuenti e di dire: “questo è il tuo reddito, se accetti proposta non avrai per due anni nessun tipo di contestazione da parte dell’amministrazione finanziaria, fermo restando che gli adempimenti Iva devono essere osservati e le dichiarazioni dovranno essere presentate”. Nel caso in cui l’amministrazione finanziaria riscontra poi che il contribuente non ha dichiarato elementi, almeno il 30%, allora in quel caso si esce dal concordato preventivo biennale». La disciplina si applicherà nel 2024 e 2025 e sarà prorogabile negli anni successivi. Riguarderà i soggetti Isa – ha concluso – il campo sarà esteso ai soggetti che usufruiscono del regime forfettario. «Spingiamo molto sull’analisi di rischio – ha spiegato – dunque l’interoperabilità delle banche dati, salvaguardando la privacy: saremo assolutamente attenti a non invadere la riservatezza dei contribuenti, ma al tempo stesso facendo sì che, attraverso nuove tecnologie, intelligenza artificiale, machine learning, e soprattutto beneficiando delle informazioni che abbiamo attraverso la fatturazione elettronica – oggi abbiamo circa 2,2 miliardi di fattura elettronica – saremo in grado di dire millemetricamente al contribuente qual è il suo reddito».

3 Novembre 2023
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