Argo: 300 telecamere intelligenti su Torino

Il progetto Argo che prevede 300 telecamere intelligenti per controllare le zone più critiche di Torino ha preso ufficialmente il via. La Prefettura, la Questura e le Circoscrizioni hanno individuato le aree da sorvegliare dopo un accurato confronto.

Argo: come funzionano le telecamere

Il progetto ha avuto un costo di 2,4 milioni di euro. La Regione Piemonte ha contribuito con 900 mila euro, il Comune di Torino con 800 mila euro e il ministero dell’Interno con 700 mila euro. Alcuni dispositivi sono stati installati in particolare ai giardini Montanaro e Peppino Impastato, in largo Giulio Cesare, in corso Giulio Cesare angolo via Leini, in due punti in piazza Santa Giulia e in corso Principe Oddone angolo via Brindisi.  Molti degli occhi elettronici sono “mobili”: possono essere spostati facilmente da un punto all’altro della città. Non solo: le nuove telecamere ad alata definizione possono leggere le targhe e sono predisposte per il riconoscimento facciale. Tutti i dispositivi sono direttamente collegati con le forze dell’ordine e con la Polizia Locale.

Appendino: «La sicurezza incide sulla qualità urbana»

«La sicurezza, ne siamo convinti, è innanzitutto una questione di qualità urbana. Dove c’è più luce, dove ci sono più persone, dove ci sono più attività, dove i beni comuni sono più curati, allora si creano anche ambienti più sicuri. Ci crediamo al punto che è esattamente in questa direzione che abbiamo operato in questi 5 anni. I 42 milioni di euro investiti nel progetto AxTO per le periferie, ad esempio, hanno anche avuto l’obiettivo di rendere più sicure molte zone di Torino». Così la sindaca Chiara Appendino ha commentato l’installazione delle nuove telecamere.  «I reati gravi a Torino sono in calo ormai da tempo, grazie al prezioso lavoro di Civich e delle Forze dell’Ordine. Ma la sicurezza percepita non è meno importante di quella reale.  Per questo, ancora una volta, vogliamo dare un segnale concreto ai cittadini», ha concluso la prima cittadina.