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5:01 am, 24 Settembre 21 calendario

Bologna, Lepore: “Prima cosa? Riqualificare le scuole”

Di: Valeria Bobbi
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Consolidare Bologna come la città più progressista d’Italia. È questo l’obiettivo del candidato sindaco del Centrosinistra Matteo Lepore, attuale assessore alla Cultura. Negli ultimi sondaggi si posiziona tra il 58 e il 62% delle preferenze. A sostenerlo una coalizione molto ampia, che va dai renziani di Italia Viva ai 5 Stelle, passando per la sinistra di Coalizione Civica. «Mi piace sognare una città metropolitana, una Bologna da 1 milione di cittadini che va dall’Appennino alla pianura imolese, passando per il Centro e le Due Torri. Credo che Bologna abbia bisogno di pensare in grande».

Il programma di Lepore

Lepore, quali saranno le sue priorità nei primi mesi di amministrazione?
«Penso di mettere all’inizio del programma una proposta molto importante sul rilancio della scuola pubblica di Bologna, 100 milioni di investimenti del Comune. Così riqualificheremo 20 scuole già esistenti e ne realizzeremo 5 nuove e 4 nidi. Il nostro obiettivo è quello di azzerare le liste d’attesa, ponendoci come obiettivo anche il progressivo abbattimento delle rette. Perché ciò si realizzi è fondamentale, in primo luogo, che ci siano posti sufficienti per tutti i bambini e che nessuno resti escluso. Tra le priorità anche la riorganizzazione socio-sanitaria. La crisi pandemica è stata determinante per riaffermare con forza la necessità di investire sulla medicina territoriale e sulla prossimità della cura. Sono due gli obiettivi concreti da raggiungere entro il 2023: aprire un dialogo progettuale con l’Università di Bologna, Ausl e medici di base per rafforzare il domicilio come primo luogo di cura, anche tramite il contributo di specializzandi e tirocinanti, e risorse dedicate dal Pnrr per la telemedicina. Inoltre promuovere un accordo con l’Azienda Sanitaria per un potenziamento dei consultori e del Percorso Nascita anche grazie alla sperimentazione di Ostetriche di Comunità».

Quali strumenti per aiutare Bologna a superare la crisi post-pandemica?
«Uno dei tratti distintivi della storia di Bologna è quello della “conoscenza”. Qui è nata la prima Università del mondo occidentale più di novecento anni fa, e a questo guardiamo anche per costruire il nostro futuro. La conoscenza dei dati, la capacità di analizzarli ed elaborarli anche in chiave predittiva, rappresenta uno strumento fondamentale per affrontare le sfide più impegnative del nostro tempo che incidono sulla dimensione urbana, a partire da quella per l’ambiente e la salute. Bologna, da questo punto di vista, ha una posizione privilegiata ed è al centro di questa rivoluzione. L’avvio dei lavori per il nuovo Tecnopolo, infatti, ci consentirà presto di essere il primo Big Data Hub europeo e una delle prime tre città al mondo per capacità di calcolo e uso dei dati. La capacità di calcolo che ci assicura il supercomputer del tecnopolo porterà benefici anche per le comunità locali».

Traffico da migliorare a Bologna

Lei ha assicurato ai residenti che gli spazi esterni concessi ai locali verranno ridotti. E ha ipotizzato una città della conoscenza fuori dal centro per delocalizzare la movida. Come la realizzerà?
«La nostra intenzione è quella di ricondurre al più presto alla normalità l’uso degli spazi pubblici concessi alle attività commerciali per aiutarle a superare la crisi prodotta dalla pandemia. Si deve tornare alla normalità, ma gradualmente. Per quanto riguarda la città della conoscenza, potrebbe essere in zona fiera. Di giorno esposizioni e mostre, di notte ristoranti e locali per dar vita ad un vero e proprio distretto del divertimento con studios cinematografici e luoghi dove fare musica. Vogliamo una movida  fatta per i giovani che a Bologna ci crescono e per quelli che la scelgono per venirci a studiare. Il tutto collaborando con i gestori dei locali».
Lepore, come migliorerà traffico e trasporti?
«La nostra città si trova in una posizione critica rispetto alla situazione ambientale e climatica. I recentissimi dati Ispra segnalano la ripresa di un trend preoccupante sul consumo di suolo nell’area metropolitana, le infrastrutture stradali sono spesso congestionate e la qualità dell’aria peggiora. Per questa ragione, entro dicembre 2022, approveremo il Piano Comunale Ambientale e Resiliente, che prevede di concentrare risorse e progettazione sulla realizzazione di corridoi ed infrastrutture verdi per connettere parchi, scuole e boschi urbani. Indicazione di aree deputate all’agricoltura urbana; progettazione di interventi di rinaturalizzazione e valorizzazione del paesaggio, anche in Centro, trasformando cortili scolastici, giardini condominiali, vuoti urbani, in oasi verdi. Il nostro è un piano di riqualificazione degli spazi pubblici, di pulizia, decoro e rivitalizzazione di luoghi abbandonati, attraverso cui si effettua una vera e propria semina ideale e morale nella formazione di nuova consapevolezza collettiva ed in particolare, nella educazione delle nuove generazioni».
VALERIA BOBBI

24 Settembre 2021
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