Spazio
1:52 pm, 3 Giugno 21 calendario

Anche l’Italia volerà in direzione di Venere

Di: Redazione Metronews
condividi

La Nasa ha annunciato il lancio della missione Veritas che avrà l’obiettivo di svelare il funzionamento interno di Venere, misterioso pianeta gemello della Terra. E al progetto partecipa anche l’Agenzia Spaziale Italiana. Asi e Inaf spiegano che la missione Veritas-Venus Emissivity, Radio Science, InSar, Topography, and Spectroscopy della Nasa partirà entro il 2030 alla volta di  Venere e l’annuncio della missione è stato diffuso dal presidente Nasa Bill Nelson. L’amministratore della Nasa ha anche comunicato il lancio di una seconda missione, chiamata Davinci+, che partirà come Veritas con obiettivo Venere. Entrambe le missioni fanno parte del Discovery Program Nasa e sono gestite dal Jet Propulsion Laboratory, in California.  
L’Italia partecipa a Veritas attraverso una collaborazione tra Asi e Jet Propulsion Laboratory che ha assegnato al nostro Paese la responsabilità per lo sviluppo e la realizzazione di tre strumenti di bordo: il trasponditore Idst-Integrated Deep Space Transponder – necessario per garantire le comunicazioni e per eseguire gli esperimenti di radio scienza utili alla comprensione della gravità del pianeta- la parte a radiofrequenza del Visar-Venus Interferometric Synthetic Aperture Radar – uno strumento utile allo studio della morfologia del pianeta e dei fenomeni di vulcanismo- e l’antenna Hga-High-Gain Antenna.    
Barbara Negri, responsabile per l’Agenzia Spaziale Italiana dell’unità Volo Umano e Sperimentazione Scientifica, sottolinea che “da momento che Veritas indagherà la storia geologica del pianeta più vicino alla Terra, mappando la sua superficie per studiarne i processi come la tettonica o il vulcanismo e visto il contributo italiano sopra descritto, possiamo affermare con certezza che l’Italia contribuirà in maniera determinate ai temi scientifici principali della missione, senza trascurare il contributo tecnologico delle parti di nostra responsabilità che sono stati individuati grazie all’esperienza maturata su altre collaborazioni con il Jpl come Cassini e Juno”. 
“Questa sarà un’opportunità unica per poter studiare l’attività geologica del pianeta e verificare se Venere è attualmente attivo” commenta Gaetano Di Achille, ricercatore dell’Istituto Nazionale di Astrofisica, co-investigator della missione ed esperto di geologia planetaria. Di Achille spiega che “la strumentazione a bordo ci permetterà di avere una visione senza precedenti del pianeta e delle sue variazioni intercorse dalla visita delle ultime missioni, Magellan della Nasa e Venus Express dell’Esa”.  Asi e Inaf spiegano infine che la missione Veritas potrebbe inoltre fornire nuovi dati sull’evoluzione del nostro pianeta, aiutandoci a comprendere meglio i pianeti rocciosi in orbita attorno ad altre stelle. 

3 Giugno 2021
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il giornale
Più letto del mondo