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8:26 pm, 25 Aprile 21 calendario

Sul Recovery irrompe la grana pensioni

Di: Redazione Metronews
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ROMA Dopo aver incassato un ok di massima preventivo da Bruxelles, mettendo a garanzia la propria autorevolezza, il premier Mario Draghi si appresta ad illustrare tra oggi e domani in Parlamento il Piano nazionale di ripresa e resilienza con fondi Ue approvato sabato sera in Cdm e reso pubblico solo ieri, a 24 ore dalle sue comunicazioni. Una tempistica stretta che ha scatenato malumori anche nelle forze che appoggiano l’esecutivo.
Sindacati in trincea
Ma la vera bomba è esplosa nel campo delle pensioni, con l’annunciata cancellazione di “quota 100”. «Bisogna evitare a tutti i costi un nuovo “scalone” a 67 anni e non possiamo rischiare di creare nuovi esodati, come è avvenuto con la legge Fornero», denunciano con forza i sindacati chiedendo che sia garantita un’uscita volontaria flessibile a partire da 62 anni e siano considerati i lavori usuranti. Un altro ostacolo – la proroga del Superbonus al 110% sino al 2023 pretesa da M5S e Fi – è stata invece accolta in extremis dal Mef.
«Intervento epocale»
Il Recovery plan è «un intervento epocale, che intende riparare i danni economici e sociali della crisi pandemica – ha precisato ieri una nota di Palazzo Chigi – contribuire a risolvere le debolezze strutturali dell’economia italiana, e accompagnare il Paese su un percorso di transizione ecologica e ambientale. Il Piano ha come principali beneficiari le donne, i giovani e il Mezzogiorno e contribuisce a favorire l’inclusione sociale e a ridurre i divari territoriali». «Corposo» il pacchetto di riforme – Pa, Giustizia, semplificazione e concorrenza – con un impatto del Piano sul Pil nazionale fino al 2026 «stimato in 16 punti percentuali». Gli interventi di semplificazione più urgenti saranno adottati con un decreto-legge da convertire entro metà luglio; mentre entro il 31 luglio il governo presenterà una legge delega per la riforma fiscale.
«Il premier Draghi ha fatto sapere che il Recovery Plan italiano ha ricevuto il “disco verde” della Commissione Ue – ha tuonato Giorgia Meloni, leader di FdI – peccato che nessuno in Italia aveva ancora visto il testo. Democrazia finita in discarica».
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25 Aprile 2021
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