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12:43 pm, 7 Luglio 21 calendario

Ungheria, la Ue pronta a bocciare il Recovery plan

Di: Redazione Metronews
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L’Ungheria sotto la lente dell’Europa su un doppio binario. Quello strettamente economico, legato all’approvazione del Recovery plan, e quello politico con a Commissione che  si appresta ad aprire una procedura d’infrazione per la legge anti-Lgbt.
La Commissione europea si prende tutto il tempo necessario per esaminare a fondo il Piano di ripresa e resilienza dell’Ungheria. C’è già chi scrive che il progetto da oltre 7 miliardi di euro sia in stand-by a causa di carenze sulle procedure di controllo e monitoraggio da parte delle autorità di Budapest su come saranno spesi i fondi europei.
Ufficialmente dal Berlaymont i funzionari si limitano a prendere tempo: «La Commissione sta portando avanti la sua valutazione approfondita del piano ungherese rispetto agli undici criteri stabiliti nel regolamento Rrf, gli stessi che si applicano a tutti gli Stati membri», spiega una portavoce dell’esecutivo europeo. «Gli undici criteri richiedono in particolare una valutazione del fatto che le misure affrontino le sfide individuate nelle raccomandazioni specifiche per Paese o un sottoinsieme significativo di esse; e se i piani forniscano un adeguato meccanismo di controllo e verifica. Poichè la valutazione approfondita è in corso, non forniremo alcuna valutazione preliminare», ribadisce. 
 
È evidente però che vi sia anche una questione politica. Già lo scorso 27 giugno, il presidente del gruppo parlamentare di Renew Europe, Dacian Ciolos, aveva invitato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, a non approvare il piano ungherese per presunte carenze sulla trasparenza nella gestione dei fondi Ue. Il centrista aveva inoltre chiesto a Bruxelles di non dare il semaforo verde al piano – previsto entro il 12 luglio – fino a quando il Governo di Viktor Orban non avrà rimosso «gli ostacoli all’accesso alle informazioni pubbliche da parte dei giornalisti investigativi e delle organizzazioni della società civile».  
L’Europa si appresta ad aprire una procedura d’infrazione per la legge anti-Lgbt che Budapest non vuole cambiare: «Se l’Ungheria non aggiusterà il tiro la Commissione Ue userà i poteri ad essa conferiti in qualità di garante dei trattati. Noi ricorriamo a questi poteri a prescindere dallo Stato membro», ha detto Ursula von der Leyen. Secondo fonti Ue, la Commissione  sarebbe anche pronta a bloccare il suo Recovery plan.
La legge anti Lgbt adottata in Ungheria, ha precisato la von der Leyen nel suo intervento alla plenaria sulle conclusioni dell’ultimo Consiglio europeo, “è vergognosa”. «Protezione bambini pretesto per discriminare». La legge ungherese, ha affermato ancora, «dice che pubblicazioni con rappresentazioni di giovani Lgbt non possono essere più mostrate ai minori: praticamente l’omosessualità e la transessualità vengono poste allo stesso livello della pornografia. Questa legge non serve alla protezione dei bambini, viene utilizzata la protezione dei bambini come pretesto per discriminare l’orientamento delle persone, questa legge è vergognosa». La legge, ha proseguito von der Leyen, “contraddice profondamente i valori fondamentali dell’Ue. Userò tutti gli strumenti che sono a disposizione della Commissione per difendere questi valori”.

7 Luglio 2021
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