Sostenibilità: Milano stacca Roma e Torino
AMBIENTE. Trento, Mantova e Pordenone ai primi tre posti del podio, Pescara, Palermo e Vibo Valentia nelle ultime tre posizioni. Milano, Torino e Roma l’ordine di piazzamento delle grandi città. È la classifica stilata dal rapporto Ecosistema Urbano 2020, il report annuale stilato da Legambiente sulle performance ambientali dei capoluoghi italiani, dove u punteggi vengono assegnati sulla base di 18 indicatori in sei aree tematiche: aria, acqua, rifiuti, mobilità, ambiente urbano ed energia. Date per scontate le prime tre classificate, l’analisi si fa interessante sulle grandi metropoli, con Milano che si piazza al 29° posto, confermando il suo distacco rispetto a Torino (80°), Roma (89°) e Napoli (90°).
Come sottolineato dal rapporto, “la metropoli lombarda è quella che più di tutte negli ultimi anni ha tentato di spostare sempre più su l’asticella della vivibilità urbana riuscendo a rendere stabili alcuni cambiamenti”. In particolare “cresce costantemente lo spazio dedicato a pedoni e ciclisti, aumentano i servizi in sharing (bici, auto, monopattini) e sono ormai stabili i passeggeri trasportati dal servizio di TPL (il capoluogo meneghino è secondo solo al caso particolare di Venezia, con 468 viaggi per abitanti all’anno). Milano è poi l’unica grande città ad avere una rete idrica che perde molto meno del 25% dell’acqua immessa in rete: quarta assoluta con appena il 13,7% di perdite (era 15,2% lo scorso anno); è la città che ha invertito la proporzione tra suolo impermeabilizzato o costruito e crescita di abitanti residenti: è prima nell’indice del consumo di suolo ed è l’unica a totalizzare 10/10, come già lo scorso anno”.
A far perdere posizioni a Torino e Roma sono l’inquinamento ambientale e i trasporti pubblici. La città torinese, infatti, paga i numeri elevati delle concentrazioni di biossido di azoto e i giorni di superamento dei limiti d’ozono. E, con Roma, condivide il crescente numero di auto circolanti (Torino ha 64 auto ogni 100 abitanti, Roma a 62). La Capitale, invece, sconta l’immobilismo nei numeri del trasporto pubblico e gli scarsi i risultati nella gestione del ciclo dei rifiuti, con una raccolta differenziata che arriva al 45,5% e che sale di appena di 2,6 punti percentuali negli ultimi 4 anni, con una produzione pro-capite di rifiuti che continua ad essere tra le più alte in Italia e una differenziata ferma al 45,5%. Il contraltare di un trasporto pubblico in condizioni disarmanti, con mezzi sempre più lenti (il coefficiente del rapporto tra vetture-km/abitanti/anno, per Roma è di 57 contro l’88 di Milano), è l’aumento delle vetture immatricolate (+17.000 negli ultimi 5 anni) e una qualità dell’aria scarsa, con Biossido di Azoto (NO2) in eccesso, 43,5 microgrammi per metro cubo di aria.
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