Ambiente
1:24 pm, 12 Aprile 24 calendario

Case green: ok definitivo alla direttiva Ue, l’Italia vota contro

Di: Redazione Metronews
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Case green, c’è l’ok alla direttiva Ue, l’Italia vota contro. La Commissione accoglie con favore l’adozione definitiva della direttiva rafforzata sulla prestazione energetica nell’edilizia, «un’altra pietra miliare del Green deal europeo». Tale normativa – spiega l’esecutivo europeo – definisce il quadro che consente agli Stati membri di ridurre le emissioni e il consumo energetico negli edifici in tutta l’Ue, dalle abitazioni e dai luoghi di lavoro alle scuole, agli ospedali e ad altri edifici pubblici. Ciò contribuirà a migliorare la salute e la qualità della vita delle persone.

Case green, ok definitivo alla direttiva Ue, l’Italia vota contro

I ministri europei al Consiglio Ue Ecofin hanno confermato l’accordo raggiunto con l’Eurocamera a dicembre sulle nuove norme per rendere il parco immobiliare dell’Ue a emissioni zero entro il 2050. Italia e Ungheria hanno votato contro l’intesa, mentre Repubblica Ceca, Croazia, Polonia, Slovacchia e Svezia si sono astenute. “Abbiamo votato contro la direttiva, si è concluso l’iter. Il tema è chi paga, abbiamo esperienze purtroppo note in Italia”, ha commentato il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. “È una direttiva bellissima, ambiziosa, ma alla fine chi paga?”, ha rimarcato Giorgetti. “Noi abbiamo esperienze in Italia in cui pochi fortunelli hanno rifatto le case grazie ai soldi che ci ha messo lo Stato, cioè tutti gli altri italiani e diciamo che è un’esperienza che potrebbe insegnare qualcosa”.

La direttiva riveduta fissa obiettivi ambiziosi per ridurre il consumo energetico complessivo degli edifici in tutta l’Ue, tenendo conto delle specificità nazionali. Lascia nelle mani degli Stati membri quali edifici indirizzare e quali misure adottare. Stimolerà la domanda di tecnologie pulite prodotte in Europa e creerà posti di lavoro, investimenti e crescita.

Cosa prevede la direttiva Ue

 A partire dal 2030 tutti i nuovi edifici residenziali dovranno essere costruiti per essere a emissioni zero, mentre per gli edifici pubblici lo standard si applicherà dal 2028. L’Ue ha deciso che almeno il 16% degli edifici pubblici con le peggiori prestazioni andrà ristrutturato entro il 2030 e il 26% entro il 2033. Per le case si applicherà un obiettivo di riduzione del consumo energetico del 16% dal 2030 e del 20-22% entro il 2035. Per garantire flessibilità ai governi, le misure di ristrutturazione adottate dal 2020 saranno conteggiate ai fini dell’obiettivo e gli Stati potranno scegliere di applicare esenzioni per gli edifici storici, per gli edifici agricoli, per scopi militari e per quelli utilizzati solo temporaneamente.

Una migliore pianificazione delle ristrutturazioni e il sostegno tecnico e finanziario – evidenzia la Commissione – saranno fondamentali per innescare un’ondata di ristrutturazioni in tutta l’Ue, come previsto dalla direttiva. Per combattere la povertà energetica e ridurre le bollette energetiche, le misure di finanziamento dovranno incentivare e accompagnare le ristrutturazioni ed essere mirate in particolare ai clienti vulnerabili e agli edifici con le prestazioni peggiori, in cui vive una quota maggiore di famiglie in condizioni di povertà energetica.

 

12 Aprile 2024
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