Scuola
6:07 pm, 31 Agosto 20 calendario

Scuola, “Sì lezioni online con chiusure temporanee”

Di: Redazione Metronews
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I presidenti delle Regioni, riuniti anche oggi in videoconferenza, cercano ancora un accordo per una riapertura simultanea delle scuole, che al momento dovrebbe essere prevista per il 14 settembre, ma i problemi da risolvere sono ancora molti: i banchi, i test sierologici, le distanze, l’alternanza tra lezioni in presenza e lezioni on line, e non ultimi i trasporti pubblici che nello specifico sono al centro del dibattito in corso oggi. Ma per il governo, collegato con il vertice di oggi attraverso i ministri competenti, la priorità è chiara: occorre ripartire in sicurezza. Lo ribadisce il premier Giuseppe Conte, che proprio oggi twitta: “Ancora una volta l’Italia in prima fila per elaborare strategie utili per combattere il coronavirus. Grazie al ministro Roberto Speranza oggi 53 Paesi si confrontano con l’Oms sulla riapertura delle scuole in sicurezza. Questa oggi è la nostra priorità”. Il riferimento è all’incontro promosso proprio per stamattina dal ministro della Salute in seno all’Organizzazione mondiale della Sanità, che ha riguardato proprio il tema scuola. 
A distanza. Al termine del quale Speranza e il direttore regionale per l’Europa dell’Oms, Henri Kluge, hanno ricordato che “il Covid-19 ha creato la più grande interruzione dei sistemi educativi nella storia, colpendo quasi 1,6 miliardi di studenti in più di 190 paesi e la regione europea non ha fatto eccezione. La maggior parte dei paesi ha chiuso le scuole per favorire il contenimento del virus. Sebbene ciò sia stato vitale, mentre ci accingiamo alla riapertura delle scuole dobbiamo determinare come farlo in modo sicuro”. “È  realistico – hanno sostenuto entrambi – preparare e pianificare la disponibilità dell’apprendimento online per integrare l’apprendimento scolastico nel prossimo anno scolastico”. Le lezioni online saranno necessarie “durante le chiusure temporanee”, è stato sottolineato, “possono essere necessarie durante la quarantena episodica e possono integrare l’apprendimento scolastico in circostanze in cui i bambini alternano la presenza scolastica per rispettare le esigenze di allontanamento fisico nelle aule piu’ piccole”.
I due hanno sottolineato poi che “la chiusura delle scuole può avere un effetto profondo sulla salute e sul benessere dei bambini, sia in termini di istruzione che di salute mentale, sviluppo sociale, con il rischio di trovarsi anche in un ambiente familiare violento”. 
Alunni fragili. Una visione confermata dal rapporto di Tuttoscuola, che parla di “alunni fragili dimenticati, il tempo scuola fortemente ridotto con la inevitabile caduta degli apprendimenti (l’abbiamo chiamata la scuola diminuita) e il crollo di un gioiello della scuola italiana, il tempo pieno: mezzo milione di alunni (e famiglie) rischiano di restare senza”. E tra le criticità che emergono, “preoccupa il via libera temporaneo al mancato rispetto del distanziamento di un metro, con uso obbligatorio della mascherina. Una drammatica riduzione degli orari di lezione è invece il prezzo che pagheranno gli studenti in tutti i casi in cui non sarà stato possibile organizzare il servizio in condizioni di sicurezza, per mancanza di spazi o di personale aggiuntivo”.
Banchi a rotelle. Intanto sono stati consegnati questa mattina alla scuola media Ognissanti e all’istituto superiore Ambrosoli di Codogno, nel Lodigiano, i banchi a rotelle per garantire agli studenti il distanziamento. Proprio a Codogno, il primo comune ad essere colpito dall’epidemia di Coronavirus, sono stati consegnati lo scorso 28 agosto i primi banchi ‘singoli’ per i bambini delle elementari. È stata una scelta del commissario straordinario Arcuri quella di cominciare la distribuzione proprio dalle cittadine più colpite dal Covid, oltre a Codogni, Nembro ed Alzano in provincia di Bergamo.
Lettera alle scuole.  “Ci troveremo a convivere con regole di sicurezza da rispettare e con una maggiore attenzione agli aspetti sanitari. Non era mai successo prima. So che c’è preoccupazione, è comprensibile. Ci darà sostegno la garanzia del gran lavoro fatto. Lo dico senza alcun trionfalismo, ma con soddisfazione: dati alla mano, nessuno in Europa si è impegnato così tanto nei mesi estivi per preparare la scuola a questa nuova stagione”. Lo scrive la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, in una lettera inviata ai docenti, ai presidi e a tutto il personale scolastico alla vigilia della riapertura della scuola. “Già a giugno è stato varato il Piano per la ripartenza di settembre, preparato insiemeai tanti attori del sistema scolastico e istituzionale. Da allora non ci siamo mai fermati. Abbiamo collaborato con le autorità sanitarie per avere regole condivise. E se queste si sono evolute nel corso dell’estate è perché il quadro di una pandemia non è una fotografia, non è statico, e al mutare delle condizioni la politica può e deve prendere nuove decisioni. Lo abbiamo fatto. Oggi abbiamo regole chiare, tra le più rigorose in Europa”, scrive.
“Lavoriamo tutti insieme e riconsegniamo le scuole ai nostri student – conclude –  il Paese ce ne sarà riconoscente. Abbiamo una responsabilità storica grande. Sarà un anno duro. Ma anche l’inizio di un percorso diverso. Avremo le risorse dall’Europa con cui costruire la scuola di domani, a partire dagli insegnamenti di questi mesi. Abbiamo le idee e il coraggio per realizzarle”. 
Il recupero. Il countdown è comunque iniziato. Già domani apriranno i cancelli per consentire agli studenti il recupero degli apprendimenti relativi all’anno scorso, a fronte dei mesi di lockdown e di didattica a distanza.
Corsi che, il ministero dell’Istruzione ha precisato, si terranno regolarmente e in alcuni casi si svolgeranno in presenza, mentre in altri, per il secondo grado, a distanza, a seconda dell’autonoma scelta delle singole scuole.
I corsi cominceranno domani e proseguiranno anche durante i prossimi mesi, così come previsto dalle norme che regolano il nuovo anno scolastico. Dal ministero, inoltre, hanno voluto sottolineare che il recupero degli apprendimenti non è “un mero adempimento formale”, ma nasce dalla “necessità di garantire l’eventuale riallineamento degli apprendimenti” dato il particolare anno scolastico vissuto dai ragazzi nel periodo da marzo a giugno.
Ripartenza. Ma si avvicina soprattutto la data clou per l’avvio dell’anno scolastico vero e proprio. Un’ordinanza del ministero dell’Istruzione aveva fissato al 14 settembre la data di inizio delle lezioni in classe e la maggior parte delle Regioni ha deliberato allo stesso modo. Con qualche eccezione: in Alto Adige le scuole apriranno prima, già il 7 settembre, quindi tra una settimana esatta. E proprio in questa regione sono stati definiti dei protocolli di accesso ai trasporti pubblici che privilegiano la salita degli studenti e incoraggiano la mobilità attiva, biciclette in primis.
E stessa data anche per un luogo ‘simbolo’ della pandemia: Vo’ Euganeo, tra le prime zone rosse d’Italia, ha deciso di ripartire una settimana prima rispetto al calendario previsto in Veneto, anche se il 14 si terrà la cerimonia di inizio anno alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Ultime ad aprire, invece, sono al momento Puglia e Calabria, il 24 settembre. In questo calendario, pesa anche l’appuntamento con le consultazioni elettorali e il referendum – il 20 e 21 settembre – e la chiusura di alcune scuole per i seggi elettorali.
 

31 Agosto 2020
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