Thyssen: semilibertà per i due ex manager
TORINO Lavoro all’esterno di giorno e carcere di notte. È stato autorizzato dalla procura tedesca di Essen il regime di semilibertà per Harald Espenhahn e Gerald Priegnitz, i due manager di Thyssenkrupp ritenuti responsabili del rogo del 6 dicembre 2007 in cui morirono sette operai.
La comunicazione alla Procura di Torino è arrivata ieri: i due manager sono stati condannati a 5 anni di carcere ma finora la condanna non è stata eseguita. «Ci incateneremo a Roma. Andremo a Essen. Qualcosa faremo. Devono dirci come ciò sia possibile», sono le prime parole di Rosina Platì, la madre di Giuseppe Demasi, una delle vittime. Pochi giorni fa, quando era trapelata la notizia della richiesta di semilibertà, aveva scritto al ministro della Giustizia Bonafede per avere rassicurazioni in tal senso, ribadendo di voler vedere in carcere i due manager.
«Sono basito. Devono ancora inventare un aggettivo per esprimere le sensazioni che sto provando ora. La notizia è inattesa quanto vergognosa», tuona Antonio Boccuzzi, sopravvissuto al rogo. «Mi hanno insegnato che le sentenze e le decisioni del tribunale non si discutono – aggiunge -. Credo però che sia arrivato il momento di iniziare a farlo, altrimenti non vale più niente».
CRISTINA PALAZZO
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