Afghanistan, è scontro sul ritiro delle truppe italiane

ROMA Mentre Washington annuncia risultati «incoraggianti» e accordi «di principio» nei negoziati di pace fra Stati Uniti e talebani per porre fine a 17 anni di guerra in Afghanistan, scoppia la bufera politica sul ventilato ritiro anche delle truppe italiane. Tutto è iniziato dopo che fonti della Difesa hanno fatto sapere che «la ministra Trenta ha dato disposizioni al Comitato operativo di vertice interforze di valutare l’avvio di una pianificazione per il ritiro del contingente italiano in Afghanistan». Con la precisazione che «l’orizzonte temporale potrebbe essere quello di 12 mesi». Attualmente l’Italia ha un impegno che prevede un massimo di 900 militari, 148 mezzi terrestri e 8 mezzi aerei.
Di Battista: «Splendida notizia»
«Il ritiro delle truppe dall’Afghanistan, di tutto il contingente entro un anno, è una splendida notizia – ha commentato l’ex parlamentare del M5S, Alessandro Di Battista – ho lottato tanto per questo obiettivo e con me ha lottato tutto il Movimento. In Afghanistan abbiamo perso uomini valorosi nonchè sprecato più di 5 miliardi di euro dei cittadini italiani». Ma la Lega frena: «Al momento nessuna decisione è stata presa. È solo una valutazione da parte della ministra per competenza». E le opposizioni hanno contestato l’annuncio di una decisione pesante «senza confronto con il Parlamento». Anche il ministro degli Esteri Moavero ha affermato di non saperne niente. Il Pd ha parlato di «annuncio surreale», chiedendo l’audizione della ministra Trenta in Parlamento.
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