terrorismo
10:00 pm, 23 Gennaio 19 calendario

Anni di piombo “Abbiamo già chiesto estradizioni a Parigi”

Di: Redazione Metronews
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Dopo Battisti, è caccia agli altri latitanti degli Anni di piombo. «Verificheremo la disponibilità al dialogo del governo e delle autorità francesi. Abbiamo ultimato un elenco di terroristi condannati all’ergastolo che da decenni vivono all’estero: in capo ad alcuni ci sono già richieste di estradizione vecchie di oltre 20 anni che vanno perfezionate. Ci stiamo lavorando con il ministero della Giustizia», ha affermato il ministro dell’Interno Matteo Salvini. Il ministro della Giustizia francese dal canto suo ritiene «possibile» la presenza in Francia di 14 italiani ricercati per terrorismo da Roma, ma Parigi – sostiene – «non ha ancora ricevuto richieste di estradizione». Versione subito smentita dal Ministero della Giustizia italiano: «Alla Francia sono state trasmesse richieste di estradizione per tutti i latitanti localizzati nel Paese. Già nella seconda metà degli anni ‘80, l’Italia ha presentato numerose domande di estradizione, su cui le autorità francesi non si sono mai pronunciate. Richieste che sono state reiterate nell’ottobre del 2002, corredate da copiosa documentazione, e che risultano tutt’ora pendenti. Tutti i soggetti per cui è stata richiesta l’estradizione, sono inseriti nelle banche dati del sistema informativo Schengen e dell’Interpol e la cosiddetta “Red Notice” dell’Interpol equivale ad una richiesta di  arresto provvisorio». 
Mattarella e Guido Rossa
Il presidente Mattarella in occasione della commemorazione a Genova dell’operaio e sindacalista Guido Rossa, assassinato nel 1979 dalle Brigate Rosse perché fu tra i primi a rompere il muro di omertà nei loro confronti, ha detto parole chiare: «Una definitiva chiusura di quella pagina richiede che sia resa compiuta giustizia, con ogni atto utile affinché rendano testimonianza e scontino la pena loro comminata quanti si sono macchiati di gravi reati e si sono sottratti con la fuga alla sua esecuzione». «Sono perfettamente d’accordo con le parole del Presidente della Repubblica – ha affermato il ministro Bonafede – La cattura di Cesare Battisti rappresenta l’inizio di un percorso in cui lo Stato rivendica il suo diritto a far scontare una pena, senza spirito di vendetta, ma perché la giustizia deve essere credibile». Intanto però sui muri in centro sono comparse scritte offensive contro Rossa e inneggianti alla Br.

23 Gennaio 2019
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