Al Beccaria fiamme appiccate per protesta
Sono stati tutti dimessi ieri i 5 giovani in cella al Beccaria, il carcere minorile, e i 4 agenti di polizia penitenziaria rimasti lievemente intossicati per l’incendio provocato sabato pomeriggio per protesta dai giovani detenuti che hanno bruciato alcune lenzuola e dei materassi di spugna e hanno devastato il secondo piano. L’allarme era scattato attorno alle 18 nel reparto della struttura penitenziaria di via Calchi Taeggi, dove si trovano i ragazzi più grandi e cioè quelli oltre i 18 anni che hanno commesso reati da minorenni. Sembra che il responsabile sia un ventenne, subito trasferito.
«Non è del tutto rientrata la gravissima emergenza che sta vivendo il carcere minorile Beccaria» diceva però ieri in una nota, Leo Beneduci, segretario del sindacato della polizia penitenziaria Osapp che sottolinea come proteste e incendi di lenzuola al Beccaria siano fenomeni ricorrenti e che il tutto è aggravato dalla «paurosa carenza» di personale che sabato avrebbe ostacolato l’evacuazione delle celle. «Si è dovuto ricorrere eccezionalmente al personale della giustizia per adulti per sbloccare la situazione e garantire i soccorsi» denuncia Beneduci
Gli organici di polizia penitenziaria sarebbero carenti, secondo il sindacato, così come quelli degli operatori.
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