Sicurezza
7:00 am, 28 Giugno 18 calendario

Meno reati, più paura Cresce la voglia di pistola

Di: Redazione Metronews
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ROMA Cresce la voglia di sicurezza fai-da-te. Il 39% degli italiani (quattro su 10) è favorevole all’introduzione di criteri meno rigidi per il possesso di un’arma da fuoco per la difesa personale, percentuale in netto aumento rispetto al 26% rilevato tre anni fa. La quota dei favorevoli è più alta tra le persone meno istruite (il 51% tra chi ha al massimo la licenza media) e gli anziani (il 41% degli over 65). Sono alcuni dei dati che emergono dal primo “Rapporto sulla filiera della sicurezza in Italia” realizzato dal Censis con Federsicurezza.
Licenze
Parallelamente, cresce il numero dei cittadini legittimati a sparare: nel 2017 nel nostro Paese si contavano 1.398.920 licenze per porto d’armi, considerando tutte le diverse tipologie (dall’uso caccia alla difesa personale), con un incremento del 20,5% dal 2014 e del 13,8% solo nell’ultimo anno.
Meno reati, più paura
Calano i reati ma si moltiplicano le paure e la sensazione di insicurezza dei cittadini. E’ una “foto” ricca di contrasti. L’anno scorso sono stati denunciati complessivamente 2.232.552 reati, il 10,2% in meno rispetto all’anno precedente. In particolare, gli omicidi si riducono dai 611 del 2008 ai 343 del 2017 (-43,9%), le rapine passano da 45.857 a 28.612 (-37,6%), i furti scendono da quasi 1,4 milioni a poco meno di 1,2 milioni (-13,9%).
La concentrazione
La concentrazione dei reati in alcune zone amplifica però le paure. In sole 4 province italiane, dove vive il 21,4% della popolazione, si consuma il 30% dei reati. Il 31,9% delle famiglie italiane percepisce il rischio di criminalità nella zona in cui vive. Le percentuali più alte si registrano al Centro (35,9%) e al Nord-Ovest (33%), ma soprattutto nelle aree metropolitane (50,8%) dove si sente insicuro un cittadino su due. Il 21,5% degli intervistati continua a ritenere la criminalità un problema grave per il Paese, al quarto posto dopo la mancanza di lavoro, l’evasione fiscale e le tasse eccessive. Ad essere più preoccupate sono le persone con redditi bassi, che vivono in contesti più disagiati e hanno minori possibilità di utilizzare risorse economiche personali per l’autodifesa: per loro la criminalita’ diventa il secondo problema piu’ grave del Paese (27,1%), dopo la mancanza di lavoro.
Difesa
Il 92,5% degli italiani adotta almeno un accorgimento per difendersi da ladri e rapinatori: il più utilizzato è la porta blindata, che protegge dalle intrusioni le case di oltre 33 milioni di italiani (il 66,3% della popolazione adulta), 21 milioni di cittadini (il 42%) si sono dotati di un sistema d’allarme, più di 17 milioni (il 33,5%) hanno montato inferriate a porte e finestre, quasi 16 milioni (il 31,3%) hanno optato per vetri e infissi blindati, più di 15 milioni (il 30,7%) hanno installato una telecamera, poco meno di 10 milioni (il 19,4%) hanno comprato una cassaforte per i propri beni. Per precauzione lasciano le luci accese quando escono di casa poco meno di 15 milioni di italiani (il 29%).
Milano, Roma, Torino
“Capitale del crimine”  è Milano, al primo posto con 237.365 reati commessi nel 2016 (il 9,5% del totale), poi Roma (con 228.856 crimini, il 9,2%), Torino (136.384, pari al 5,5%) e Napoli (136.043, pari al 5,5%). Anche considerando l’incidenza del numero dei reati in rapporto alla popolazione, Milano resta in vetta alla classifica, con 7,4 reati denunciati ogni 100 abitanti, seguita da Rimini (7,2), Bologna (6,6), Torino e Prato (6).
Salvini: «Subito legittima difesa»
«Una nuova legge che permetta la legittima difesa delle persone perbene nelle proprie case è una nostra priorità», ha rilanciato subito il ministro dell’Interno e vicepremier, Matteo Salvini, dopo la diffusione del rapporto Censis sulla sicurezza. «Per colpa di Salvini la gente comincerà a sparare convinta di avere licenza di uccidere – la replica di Carmelo Miceli, deputato Pd – ma i tribunali continueranno a condannare chi avrà reagito con esagerazione». «Diminuiscono i reati ma aumenta la paura – è il commento del capogruppo di Leu alla Camera, Federico Fornaro – gli italiani si sentono poco sicuri anche perchè chi li governa agita le paure a fini elettorali».
METRO

28 Giugno 2018
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