Consultazioni 2018
7:15 am, 4 Aprile 18 calendario

La liturgia del Colle per dipanare le matasse

Di: Redazione Metronews
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Roma Ad alcuni sembrano una polverosa liturgia che sa d’antico, ma le consultazioni al Quirinale sono il cuore della democrazia parlamentare italiana. È infatti il presidente della Repubblica che nomina il premer e il Governo, mandandoli a chiedere la fiducia in parlamento. E sul Colle più alto le forze politiche devono mettere le carte in tavola, mentre il presidente si fa consigliare anche dalle più alte cariche istituzionali (i presidenti delle due Camere) e da chi lo ha preceduto (gli ex presidenti ora senatori a vita). Sono questi i soggetti che vengono ascoltati per primi, poi vengono convocati tutti i gruppi politici. Le delegazioni vengono ricevute nello Studio del Presidente (lo Studio alla Vetrata, l’ex camera da letto dei Pontefici), e poi tengono le loro dichiarazioni stampa nella Loggia d’onore. Sarà un ciclo di incontri lampo, solo 48 ore, che presumibilmente non offriranno una soluzione. Probabile allora che si passi a un incarico esplorativo o a un secondo giro di consultazioni. I tempi sono tutti da verificare. In tempi recenti furono brevissime le consultazioni che portarono al governo Prodi I (un solo giorno) e a quello Monti (un giorno di consultazioni dopo tre giorni di crisi). Tra le crisi più lunghe quella che sfociò nella formazione del governo Letta, che inclusero il fallito mandato esplorativo di Bersani, il comitato dei saggi e 61 giorni di tempo. Ancora poco rispetto alla crisi dopo il governo Dini (1996, 127 giorni), all’Andreotti V (1979, 126), all’Andreotti I (1972, 121) e al Prodi II (2008, 104 giorni), tutte finite con elezioni anticipate. Mattarella non è nuovo: ha già tenuto consultazioni dopo le dimissioni di Renzi.
Osvaldo Baldacci

4 Aprile 2018
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