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9:57 pm, 29 Maggio 18 calendario

Di corsa verso il voto ma regna l’incertezza

Di: Redazione Metronews
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Roma Una giornata che si tinge di giallo, per poi assumere i contorni sfumati della nebbia nell’incertezza di quali potrebbero essere gli sviluppi imminenti della lunga crisi che coinvolge la politica e i palazzi istituzionali. Carlo Cottarelli a sorpresa non scioglie la riserva, ma prende tempo e rinvia la presentazione della lista dei ministri per risolvere alcuni nodi. Una decisione arrivata senza alcun preavviso, mentre il premier incaricato era a colloquio al Quirinale con il capo dello Stato e si attendeva solo di conoscere ufficialmente i nomi della futura squadra di governo. Tutto precipita nel giro di pochi minuti, mentre Pd, M5s e Lega chiedono, anche ufficialmente nell’Aula del Senato, il voto subito, prima del mese di agosto, ipotizzando la data del 29 luglio. Ed è in quei minuti che i due corazzieri che presidiano la porta della Loggia d’onore, davanti allo studio alla Vetrata, dove Sergio Mattarella stava ricevendo Carlo Cottarelli, hanno lasciato la loro postazione. I corazzieri sono sempre presenti quando il capo dello Stato è nello studio per incontri ufficiali. Scoppia un piccolo giallo, quando si diffonde la notizia che Cottarelli avrebbe lasciato il Quirinale senza sciogliere la riserva. E il tam tam che si leva dai palazzi sul voto a fine luglio induce a ipotizzare che il premier incaricato possa aver rinunciato all’incarico e deciso, di comune accordo con il Colle, di non presentarsi in Aula al Senato a chiedere la fiducia. Del resto, è già certo che il governo guidato dall’ex commissario per la spending review non incasserà alcun voto a favore: M5s, Lega, Forza Italia e FdI ma anche Leu hanno annunciato il loro ‘no’, e il Pd ha optato per l’astensione. 
Il Quirinale riporta la calma: Matterella riceverà nuovamente oggi Cottarelli. Ma non si sa per fare che. Le ipotesi infatti sono molte. E quello che è da notare è soprattutto il quasi improvviso cambio di tono nei confronti del Quirinale da parte di 5 Stelle e Lega. Tanto che c’è chi ipotizza che sipossa tornare all’ipotesi di un governo politico giallo-verde, dopo che si è raggiunto l’apice della confusione politica e della tempesta economico-finanziaria (questa in realtà potrebbe ancora peggiorare, e in tempi rapidi, considerando che dieci giorni fa lo spread era a 120 e ieri ha toccato 320). «Prima si vota meglio è» resta lo slogan di quai tutte le forze politiche, con l’ipotesi 29 luglio apertissima. ma potrebbe anche andare diversamente.

29 Maggio 2018
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