I fatti di Macerata infiammano la politica
Roma Macerata e i candidati inquisiti riservano alla politica una domenica di fuoco. Sui migranti interviene duro Berlusconi: «Oggi in Italia 600mila immigrati irregolari sono una bomba sociale pronta a esplodere, perché vivono di espedienti e di reati». Per gli spari contro gli stranieri finisce invece sotto accusa la Lega (per cui Traini è stato anche candidato, ma la Lega prende le distanze: «scelte locali») per aver fomentato odio razziale con gli slogan anti-immigrazione. Salvini ha cercato di stoppare la polemica: «L’odio e la violenza vengono istigati da chi ha riempito l’Italia di clandestini. L’Italia non è razzista ma ho in mente un Paese in cui si rispettano le regole». Ma dal centrosinistra non sono mancati i commenti durissimi, specie da Leu e Laura Boldrini.
5 Stelle e Pd invece ai ferri corti sugli impresentabili: Di Maio pubblica una lista di candidati inquisiti, Renzi replica che un avviso di garanzia non è una condanna «altrimenti il M5S sarebbe messo male»; Di Maio contrattacca: il Pd hapresoisoldidimafia capitale. E dal Pd minacciano querele.
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