E’ la conta dei seggi Di Maio e Salvini, prime mosse

ROMA La macchina elettorale del Viminale ha ultimato il suo lavoro, i seggi sono stati tutti assegnati ad eccezione di 10 alla Camera. Per questi saranno le Corti d’appello dei distretti giudiziari di riferimento a dire l’ultima parola. Il riparto provvisorio dei seggi si riferisce a uno scrutinio non definitivo, non essendo pervenuti al Viminale i risultati di tutte le sezioni. Alcuni verbali sono stati inviati direttamente alle Corti d’appello. Al momento quindi la Camera registra 607 seggi certi assegnati, cui si aggiunge quello della Valle d’Aosta e i 12 eletti nella circoscrizione Estero. Totale 620. Ora si aspetta la decisione sui 10 “sotto esame” per arrivare a 630 deputati. Quanto al Senato, tutti e 308 i seggi previsti sono stati assegnati senza che si debba ricorrere a una valutazione supplettiva. Vanno aggiunti il senatore della Valle d’Aosta e i 6 assegnati nella circoscrizione Estero per arrivare al totale di 315. E in Sicilia scoppia il paradosso dell’eccesso di seggi conquistati dal M5S, per coprire i quali non bastano i candidati. Un “buco legislativo” – almeno per il Senato – per il quale si sta cercando una soluzione.
Di Maio: noi forza nazionale
Intanto i due vincenti – Di Maio e Salvini – studiano le prossime mosse. Venerdì Di Maio – che ieri sera si è goduto la festa con bagno di folla nella sua Pomigliano – riunirà gli eletti del M5S. “Siamo una forza nazionale”, ha detto alla festa – siamo inevitabilmente proiettati al governo di questo Paese”.
Salvini guarda a sinistra
Prime mosse anche per Salvini: «C’è una tradizione di sinistra che non vota o che guarda alla Lega e cercheremo di raccogliere queste forze». Poi aggiunge: «La coalizione di centrodestra ha vinto, la Lega ha preso una quantità di voti incredibile: siamo pronti per governare. Non facciamo accordi partitici, noi abbiamo un programma: chi lo condivide ci sta bene».
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