Ue
2:21 pm, 16 Gennaio 18 calendario

“Voto Italia è un rischio E sforare 3% è assurdità”

Di: Redazione Metronews
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L’Italia è tra i rischi del 2018 per l’Ue secondo il commissario agli Affari economici, Pierre Moscovici. In una conferenza stampa a Parigi, Moscovici ha parlato di vari Paesi europei con una situazione “complicata” e tra questi ha citato Polonia, Ungheria, Austria, come fattori di rischio politico, e ha poi parlato di Paesi come Germania, Spagna e Italia, dove a impensierire è l’incognita governabilità dopo le elezioni. “Ciò che auspico prima di ogni cosa, senza cadere nell’indicazione dei partiti, è che l’Italia dopo le elezioni abbia un governo pro-europeo e pro-euro, perché l’Italia è un paese fondatore dell’Europa e l’Italia è un Paese al cuore della zona euro”, ha poi detto il commissario agli Affari economici. “Non si può approfondire la zona euro, non si può rafforzare la zona euro, non si può democratizzare la zona euro senza un contributo forte dell’Italia”, ha spiegato Moscovici. “L’Italia è sempre stata all’appuntamento. Auspico che lo sia anche nel 2018 come sempre nella sua storia”. Secondo Moscovici, non è “interesse” dell’Italia “mettersi ai confini e ai margini della zona euro”. 
Rispetto. “Rispetto sempre le elezioni. Dico semplicemente che le elezioni italiane sono difficilmente prevedibili, che non si può sapere oggi quale tipo di coalizione uscirà e aggiungo che nel momento in cui abbiamo in Spagna un governo di minoranza che si sta confrontando con la crisi catalana e che c’è in Germania l’attesa di una coalizione, tutto questo crea degli interrogativi sulla governance politica di grandi paesi della zona euro, che abbiamo bisogno siano risolti per poter poi affrontare il dibattito sulla zona euro”.    “Ho visto la traduzione sulla stampa italiana a proposito del rischio politico dell’Italia – ha aggiunto Moscovici  – Non è assolutamente quello che ho detto: ho detto che siamo semplicemente di fronte a delle incertezze politiche legate a scelte politiche, che occorre attendere che siano risolte per dare tutti insieme l’impulso indispensabile, perché il 2018 deve essere l’anno in cui andiamo verso un’unione economica e monetaria che sia approfondita, che sia rafforzata, che sia democratizzata”. 
Di Maio e il 3%. “L’idea di risalire sopra il 3% di deficit rispetto al Pil mi sembra un’assurdità economica”, ha detto il commissario agli affari economici riferendosi alle parole del candidato premier del M5S Luigi Di Maio. “Sappiamo che la principale sfida per l’Italia è abbassare il debito: aggiungere del debito al debito non rafforza la crescita, ma distrugge la fiducia e vieta di finanziare i servizi pubblici”, ha spiegato Moscovici, auspicando che il dibattito economico in campagna elettorale sia “razionale”.

16 Gennaio 2018
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