Ilva
8:58 pm, 20 Dicembre 17 calendario

Salta il tavolo su Ilva C’è il rischio chiusura

Di: Redazione Metronews
condividi

Roma Il tavolo sull’Ilva si infiamma ancora una volta. Protagonisti il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda e il governatore della Regione Puglia Michele Emiliano. L’incontro istituzionale tenuto nella sede del dicastero doveva servire a superare le ostilità e invece le ha riaccese. Emiliano e il sindaco di Taranto Melucci esprimono la disponibilità a ritirare l’istanza cautelare ma per il ministro non basta: restando il ricorso, l’acquirente Arcelor Mittal subordinerà l’avvio degli investimenti per 2,2 miliardi al rilascio di idonee garanzie, che il governo non ha intenzione di fare eventualmente pagare agli italiani.   Calenda sbotta: se il ricorso non viene ritirato, il tavolo è concluso e la trattativa con Am salterà e se resta la sospensiva le acciaierie bloccheranno l’attività il 9 gennaio. Emiliano non solo nega questi rischi bollandoli come «sciocchezze» ma èpronto a proseguire la trattativa in “autogestione”, senza il ministro che d’altronde – dice – è «pro-tempore». Il conflitto diventa personale quando il presidente della Regione Puglia addebita ad «una crisi isterica» l’atteggiamento di Calenda al tavolo, sostenendo che i nervi sono saltati dopo uno scambio di sms con il ministro della Coesione territoriale Claudio De Vincenti. Pronta la replica di via Veneto: «dichiarazioni scomposte di chi aveva già deciso di non raggiungere l’accordo».
Il duello
«Emiliano aveva già deciso di non fare un accordo» (Carlo Calenda, ministro Sviluppo)
«Calenda ha avuto una crisi nervosa ed è andato via» (Michele Emiliano, governatore Puglia)
«Emiliano non sa quel che dice né forse quel che fa» (Claudio De Vincenti, ministro Mezzogiorno)

20 Dicembre 2017
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il giornale
Più letto del mondo