Taxi
2:27 pm, 21 Novembre 17 calendario

I taxi in sciopero Il viceministro: “Ingiustificato”

Di: Redazione Metronews
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E’ scattato alle 8 lo sciopero nazionale dei tassisti che si protrarrà fino alle 22. E’ in programma anche un presidio davanti al ministero dei Trasporti dalle 10,30 alle 18. Alla giornata di stop partecipano quasi tutte le sigle della categoria: Fast-Tpnl, Fita/Cnataxi, Fewdertaxi-Cisal, satam, Silt, Tam/Acai, Ugl-Taxi, Unimpresa, Uti, Claaai, Fit-Cisl Usb-Taxi, Mit, Faisda-Confail, Unica Taxi Cgil, Confartigianato-Taxi, Uri, Uiltrasporti e Uritaxi.    Un ultimo tentativo per scongiurare la protesta è fallito ieri sera. Secondo i tassisti, a parte qualche “irrilevante variazione sul discorso delle piattaforme tecnologiche”, nell’ultimo documento dell’esecutivo non c’è “alcun elemento valido per scongiurare lo sciopero”. 
Delrio. “I tassisti hanno chiesto di tenere presente le specificità delle varie Regioni e dei vari Comuni nelle autorizzazioni, e questa è una cosa che il nostro progetto di riforma tiene già presente. Li ho ascoltati ma, sotto questo aspetto, ho dato loro anche garanzie di attenzione”, ha detto il ministro dei Trasporti Graziano Delrio, incontrando i tassisti a Genova.
Nencini: “Ingiustificato”.  “Lo sciopero è ingiustificato perché i taxi ci chiedono di cancellare le piattaforme digitali che esistono e vanno regolamentate. Il governo dovere garantire i migliori servizi possibili di mobilità a tutti i cittadini”, ha affermato il vice ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Riccardo Nencini.  “Abbiamo proposto la regolamentazione delle piattaforme con l’obbligo di iscrizione ad un registro a titolo oneroso facendogli pagare le tasse in Italia, per cancellare il caporalato che talvolta si è manifestato nel nostro Paese. Dobbiamo creare le condizioni migliori possibili, non bloccare le piattaforme. Le App esistono già e noi abbiamo proposto una regolamentazione per farle pagare le tasse”, ha concluso Nencini. 
Le nuove regole. Ecco le regole, in cinque punti, contenute nel decreto interministeriale Mise-Mit contro l’abusivismo nei servizi taxi e Ncc.
Abusivismo. Vengono date “disposizioni attuative al fine di evitare pratiche di esercizio abusivo” nelle attivita’ di noleggio con conducente e del servizio taxi. 
Regioni. Il decreto dà alle Regioni un ruolo importante per arginare il fenomeno dell’abusivismo, prevede un archivio web Ncc e taxi e dà alle Regioni la pianificazione dei servizi pubblici non di linea. 
Ncc. Senza prenotazione gli Ncc non potranno sostare su strada ma dovranno rientrare nell’autorimessa. “Nei Comuni in cui è istituito il servizio taxi non è consentita – si legge – in assenza di una prenotazione di trasporto come disciplinata dal presente articolo, la sosta su strada dei veicoli adibiti a servizio da noleggio con conducente. Tali veicoli devono stazionare, in attesa di servizio, soltanto all’interno dell’autorimessa”. Il rientro in rimessa non è previsto nel caso in cui gli Ncc abbiano un pacchetto di prenotazioni. 
Servizi integrativi. “I Comuni o nel caso le città metropolitane possono prevedere che i titolari di licenza per il servizio taxi svolgano servizi integrativi quali il taxi a uso collettivo o mediante altre forme di organizzazione del servizio”. Inoltre, “non è consentito al servizio taxi rifiutare alcuna corsa che parte dal territorio comunale o comprensoriale, anche se richiesta tramite tecnologie a distanza, qualora abbia come destinazione lo stesso Comune o comprensorio”. I Comuni e le città metropolitane che hanno rilasciato le licenze “devono monitorare anche con sistemi di controllo a distanza il regolare svolgimento del servizio”. Il prelevamento dell’utente o l’inizio del servizio di taxi deve avvenire all’interno dell’area comunale o della città metropolitana “salvo che non vi siano accordi tra i Comuni o le città. L’attesa dell’utente può avvenire negli orari dei turni di servizio in appositi posteggi individuati dal Comune per lo stazionamento durante la circolazione stradale”. 
Le app.  Arriva il registro delle app in capo al Mit. “E’ tenuto a cura del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti il registro delle piattaforme tecnologiche di intermediazione, tra i soggetti titolari di licenza per l’esercizio del servizio taxi e le imprese titolari di autorizzazione per l’esercizio del servizio di Ncc”. Per favorire una più efficace organizzazione dei servizi, si legge nel decreto, “è consentito l’utilizzo di tecnologie di chiamata a distanza come, a titolo esemplificativo, radio taxi o sistemi equipollenti o applicazioni web aventi analoghe funzioni. Le tecnologie di chiamata a distanza – specifica la bozza di decreto – non sostituiscono il tassametro, ove previsto, ai fini della determinazione del costo del servizio per l’utente”. Inoltre “i soggetti titolari e gestori delle piattaforme tecnologiche di intermediazione tra i passeggeri e i soggetti con licenza taxi o Ncc” devono essere iscritti al registro delle app e devono avere “sede legale e domicilio fiscale nell’ambito dell’Ue”.

21 Novembre 2017
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