Charlie
9:39 pm, 4 Luglio 17 calendario

Charlie, ostacoli legali ma c’è l’impegno del Vaticano

Di: Redazione Metronews
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ROMA Il Great Ormond Street Hospital di Londra, dove è ricoverato Charlie Gard, ha detto di no. Il piccolo non potrà essere trasferito al nosocomio Bambino Gesù della Santa Sede, neanche se del trasferimento si occuperà direttamente il Vaticano. «Motivi legali, non clinici». Gli stessi che hanno impedito agli Stati Uniti di aiutare i genitori del bambino. A riferirlo è la presidente dell’ospedale del Papa, Mariella Enoc. «Credo che i problemi legali siano legati alla nazionalità, al fatto che i genitori non possono portare il bambino fuori dal territorio senza il permesso delle autorità», ha spiegato il segretario di Stato della Santa Sede, Pietro Parolin, che ha assicurato il massimo impegno del Vaticano per superarli: «Quello che è possibile fare da parte nostra lo faremo».
Enoc ha raccontato anche di essere stata contattata dalla mamma del bambino, «una signora molto determinata e molto decisa, che non vuole cedere di fronte a nulla»: «Ci ha chiesto di provare a verificare la possibilità che questa cura venga fatta, e i nostri medici e scienziati stanno approfondendo la possibilità. Quando ci ha chiamati l’abbiamo ascoltata con molta attenzione. È determinatissima a combattere fino all’ultimo». Se sarà possibile trovare una cura non si sa. Anche se l’ospedale della Santa Sede è noto in tutto il mondo per la cura dei casi rari. Nel 2016 9.600 sono stati i pazienti rari diagnosticati e assistiti dalla struttura e 102 i casi umanitari di pazienti stranieri presi in carico.
Per la Enoc è difficile dire se si tratti di accanimento terapeutico o no, «noi possiamo solo accoglierlo e accompagnarlo».
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4 Luglio 2017
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