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9:45 pm, 5 Giugno 17 calendario

Cassazione: Riina può lasciare il carcere

Di: Redazione Metronews
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ROMA La Corte di Cassazione ha aperto alla possibilità di un differimento della pena o della concessione degli arresti domiciliari per Totò Riina, in relazione alle sue condizioni di salute. Con una sentenza depositata ieri, la Suprema corte ha accolto il ricorso presentato dai difensori del boss. La Cassazione ha ritenuto che si debba «affermare l’esistenza del diritto a morire dignitosamente» che «deve essere assicurato al detenuto». Per il Tribunale di Sorveglianza di Bologna che aveva respinto la richiesta le patologie di Totò Riina potevano essere trattate anche in carcere. A questo si univa una valutazione relativa al «bilanciamento» della situazione di salute del detenuto con «le esigenze di sicurezza e incolumità pubblica», dato il suo «altissimo tasso di pericolosità» e il suo ruolo di «vertice assoluto dell’organizzazione criminale Cosa nostra, ancora pienamente operante e rispetto alla quale non aveva mai manifestato volontà di dissociazione». La Cassazione ha ritenuto la motivazione del tribunale di sorveglianza «illogica e contraddittoria». Per la prima sezione penale della Cassazione, «ferma restando l’altissima pericolosità del detenuto Salvatore Riina e del suo indiscusso spessore criminale» non si chiarisce «come tale pericolosità possa considerarsi attuale in considerazione della sopravvenuta precarietà delle condizioni di salute e del più generale stato di decadimento fisico». Immediate le reazioni negative da parte dei parenti delle vittime e di diversi esponenti politici.
Duecento omicidi e cinque stragi
Il “capo dei capi”, 86 anni, fu arrestato dopo una trentennale latitanza il 15 gennaio 1993. Prima aveva condotto una violenta guerra di mafia con decine di morti. Poi passò alla strategia stragista per fare guerra allo Stato: suoi gli attentati a Capaci e via d’Amelio, e poi quelli a Roma e Firenze.
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5 Giugno 2017
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