La ruspa Donald 10 giorni alla carica

USA. “Smettere di parlare e passare all’azione”. Dallo slogan elettorale ai fatti, il passo di Donald Trump è brevissimo. Sono passati 10 giorni dall’insediamento alla Casa Bianca e la nuova amministrazione, con un decreto dopo l’altro e memorandum a pioggia, interviene sui temi più disparati.  Il 20 gennaio,  giorno dell’investitura,  firma  un ordine per smantellare la riforma sanitaria di Obama. Il 23 gennaio, l’ordine di ritirare gli Usa dal Tpp, l’accordo di associazione transapacifico,  un elemento chiave del lascito di politica commerciale nell’Asia-pacifico di Obama. Nello stesso giorno, l’ordine per proibire l’utilizzo di fondi del governo per sovvenzionare le ong che praticano o danno consigli sull’aborto in Paesi stranieri. E ancora, la firma di un terzo ordine esecutivo per bloccare nuove assunzioni nel governo federale, eccetto che per le Forze armate. Il 24 gennaio dà il  via libera a due grandi progetti di oleodotto che Obama aveva congelato a causa dell’impatto sull’ambiente. Il 25 gennaio: ordine esecutivo per avviare la costruzione nel giro di «mesi» del muro alla frontiera con il Messico, che dovrà anche finanziare i lavori.   Il 27 gennaio: firma al Pentagono gli ordini esecutivi per concretizzare la promessa di proibire l’ingresso dei musulmani in Usa. I decreti ordinano la sospensione dell’accoglienza ai rifugiati per 120 giorni; bloccano l’ingresso di rifugiati siriani e sospendono per 90 giorni la concessione di visti a cittadini di 7 Paesi a maggioranza musulmana. Il 28 gennaio immediata applicazione dei decreti: bloccate in diversi aeroporti decine di persone. Ieri, 29 gennaio, il primo stop a Trump: arriva da un giudice federale di Brooklyn, che stabilisce che i rifugiati o altre persone interessate dalla misura e che sono arrivati negli aeroporti statunitensi, non possano essere espulsi.
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