Mazzette e mafia “Fiera da commissariare”

TRIBUNALE Il meccanismo delle tangenti in cambio di appalti è ancora vivo e vegeto, secondo il pm della Dda Paolo Storari. Per questo, ieri, al Tribunale delle misure di prevenzione, il magistrato, titolare dell’inchiesta su presunte infiltrazioni mafiose nella controllata della Fiera di Milano Nolostand, che si è occupata anche di Expo, ha detto che in questi mesi «è stata data solo una mano di vernice» nella gestione della società quotata. Per il pm le dimissioni in blocco del Cda di Fiera Milano, avvenute cinque giorni fa, «sono solo una perdita di tempo, perché hanno un’efficacia differita» alla presentazione del bilancio del 2016, che per legge deve avvenire entro aprile. Storari ha quindi ribadito la sua richiesta di estendere il commissariamento di Fiera Milano a tutte le attività (non solo a quella legata all’allestimento di stand, già commissariata), lasciando la guida del gruppo nelle mani del commissario giudiziario Piero Capitini, che assumerebbe così tutti i poteri del Cda e dell’amministratore delegato. Il presidente dimissionario Rettani ha ribattuto: «Stiamo facendo uno sforzo enorme e il commissariamento di tutto il gruppo diventerebbe una complicazione estremamente significativa». Si torna in aula il 26. Il tribunale deciderà forse il 27.
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