Lavoro
6:30 pm, 24 Ottobre 16 calendario

Aziende italiane quanti illeciti

Di: Redazione Metronews
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ROMA. Se in tema di pari opportunità e tutela delle madri lavoratrici le aziende in Italia sembrano essere un po’ più attente, per il resto i risultati delle ultime ispezioni del ministero del Lavoro non sono proprio  incoraggianti. Su oltre 103 mila aziende ispezionate nel  terzo trimestre del 2016, sono stati riscontrati infatti illeciti nel 61% degli accertamenti (a fronte del 59,51% registrato nei primi tre trimestri dello scorso anno, con un aumento di circa 1,5 punti percentuali).
La piaga del “nero”
Nello specifico, in occasione dei controlli sono stati trovati 30.416 lavoratori occupati “in nero” dato in aumento di circa l’8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Sono stati adottati provvedimenti di sospensione dell’attività nei confronti di 5.483 aziende a causa dell’impiego di personale non dichiarato in misura pari o superiore al 20% di quello presente al momento della visita ispettiva.
Esternalizzazioni
Un  problema emerso durante gli accertamenti nel  periodo di riferimento è quello dell’esternalizzazione irregolare dei processi produttivi nei confronti di 8.962 lavoratori con un considerevole incremento, pari a +86%, rispetto ai dati rilevati nel periodo dal 1 gennaio al 30 settembre dell’anno precedente. Altre significative irregolarità riscontrate hanno inoltre riguardato la riqualificazione di numerosi rapporti di lavoro fittizi di fatto consistenti in veri e propri rapporti di lavoro subordinato (5.601), dato anch’esso in aumento (+ 4%) rispetto al 2015.
Orario di lavoro
Fra le violazioni più consistenti quella riguardante  l’orario di lavoro (9.478), con un deciso aumento (circa +45 per cento), rispetto ai primi tre trimestri dell’anno 2015; salute e sicurezza sul lavoro (19.990 illeciti di natura prevenzionistica, dato sostanzialmente in linea con le irregolarità registrate al 30 settembre dell’anno precedente). 
Stranieri clandestini
Si evidenzia, infine, il sensibile incremento delle irregolarità, di natura penale, relative all’impiego di 1.124 lavoratori extracomunitari clandestini, a fronte di 1.081 lavoratori stranieri privi del permesso di soggiorno rilevati nei primi tre trimestre dell’anno 2015.
L’economia sommersa da lavoro irregolare vale 77,2 miliardi di euro (con un’incidenza del 36,5%), in crescita anno dopo anno. È quanto evidenziato dalla Uil nel rapporto “Il lavoro irregolare, un bilancio di 10 anni attraverso l’analisi dei dati dell’attività ispettiva”.  Dal 2006 al 2015 i risultati degli accessi ispettivi di ministero del Lavoro, Inps e Inail hanno accertato contributi e premi evasi per un ammontare complessivo di circa 16 miliardi di euro  e pari a 1,5 miliardi di euro ogni anno. Per la Uil il contrasto al sommerso lavorativo deve essere affrontato «in maniera forte, anche sul versante della irregolarità lavorativa che si cela in diversi tipi di violazioni». 
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24 Ottobre 2016
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