Delegazione del Pd per trattare su Italicum

ROMA «La nostra responsabilità di tenere unito il partito non arriva a tener fermo il Paese». Unico “paletto” del segretario Matteo Renzi alla direzione del Pd. Per il resto, sulla legge elettorale dell’Italicum, apertura alle trattative con una delegazione formata dal vicesegretario del Pd, i capigruppo, il presidente, più un esponente della minoranza. Una “commissione” che andrà al confronto con gli altri partiti su ballottaggio, premio alla lista o alla coalizione e sul modo in cui si eleggono i parlamentari. «Su questi punti – ha detto Renzi – apriamo una discussione profonda, seria». Con tempi certi: l’impegno è iscrivere la modifica dell’Italicum in discussione nelle commissioni «nelle due settimane successive al referendum».
“Basta con il metodo Bubka”
Renzi ha riaffermato l’importanza del referendum sulle riforme costituzionali, che fa “impallidire” il tema del sistema di voto («ora non ci sono più alibi») ed ha criticato il “metodo Bubka” di chi alza sempre l’asticella. Ma la minoranza interna resta sul piede di guerra e non ha partecipato al voto sulla relazione di Renzi e sulla proposta di delegazione per trattare sull’Italicum.
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