Milano
8:40 pm, 1 Marzo 16 calendario

La ‘ndrangheta studia da farmacista

Di: Redazione Metronews
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TRIBUNALE Il direttore di un Ufficio Postale in provincia di Reggio Calabria, Giuseppe Strangio, imparentato con i Romeo della ‘ndrina di San Luca, è stato arrestato (ci sarebbero altri indagati) per aver riciclato denaro della ‘ndrangheta. Secondo la Squadra Mobile di Milano e la Direzione Distrettuale Antimafia, ben 217.980 euro, provento di traffico di stupefacenti, sono stati impiegati, nel 2006, nell’acquisto della farmacia di piazza Caiazzo (che non è stata posta sotto sequestro).
L’indagine è stata condotta sul filo dei movimenti bancari e ha permesso di aprire uno “squarcio” sulla malavita nei settori più “rispettabili”. Il pm della Dda Ilda Boccassini, commentando l’arresto, ha detto che si tratta di «una misura cautelare, resta ad oggi la presunzione di non colpevolezza. Ma ci sono elementi solidi d’accusa, ed è un segnale di quanto la ‘ndragheta calabrese incide sulla Sanità». Proprio la figlia di Strangio (non indagata), all’epoca dell’acquisto della farmacia di piazza Caiazzo, aveva scelto di laurearsi in farmacia. Di recente, ha iniziato a lavorare da dipendente proprio nell’esercizio coinvolto. Non solo. Il suo non sarebbe l’unico caso di scelta di facoltà di farmacia nelle nuove generazioni delle famiglie di ‘ndrangheta coinvolte.
Il pm Storari elenca i precedenti
«Il mondo della sanità e della parasanità è di grande interesse per la ‘ndrangheta». Nella conferenza stampa sull’arrresto del direttore dell’Ufficio postale di Siderno, Giuseppe Strangio, gli inquirenti hanno sottolineato l’attenzione che emerge da questa vicenda per l’ambito sanitario da parte delle famiglie criminali. «Qui si possono distribuire favori in ambiti essenziali per la vita delle persone e, inoltre, quel mondo si è rivelato un bel trampolino di lancio per fare il salto nella politica», ha spiegato uno dei titolari dell’inchiesta, il pm Paolo Storari, dopo avere ricordato alcuni arresti significativi in questo senso «che hanno riguardato l’ex direttore sanitario della Asl di Pavia, Carlo Chiriaco; il medico Vincenzo Giglio condannato in via definitiva nell’inchiesta Valle-Lampada; Francesco Pelle detto “Ciccio Pakistan” arrestato durante la latitanza presso la clinica Maugeri; il medico Gabriele Quattrone che faceva favori alla famiglia Lampada, e l’ex direttore della Asl di Monza Pietrogino Pezzano coinvolto nell’indagine “Infinito”»
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1 Marzo 2016
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