TERRORE A PARIGI
11:17 pm, 15 Novembre 15 calendario

La metropolitana di Roma sorvegliata speciale

Di: Redazione Metronews
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ROMA L’orrore di Parigi ha cambiato i piani per la sicurezza all’interno delle metropolitane, già in sofferenza per il sovraffollamento nelle ore di punta nei giorni di ordinaria amministrazione, e che a breve affronteranno il “carico” di pellegrini e turisti in vista del Giubileo.
Servizi in borghese
Nei prossimi giorni i controlli lungo le fermate delle tre linee della metropolitana e sulla Roma Lido saranno affidate soprattutto ad agenti in borghese. L’obiettivo è evitare la presenza massiccia di uomini in divisa per evitare che possano diventare a loro volta obiettivi di eventuali terroristi. I servizi di pattugliamento saranno molto più intensi in quelle fermate della metropolitana (Ostiense, Tiburtina, Termini) che incrociano le stazioni ferroviarie. In questi scali i controlli saranno effettuati 24 ore al giorno. Al di fuori delle fermate con maggiore afflusso di turisti e pellegrini ci saranno anche postazioni fisse e uomini in divisa. A Termini, coloro che dovranno accedere ai binari della stazione ferroviaria dovranno esibire sempre il biglietto del treno alle barriere sistemate nelle scorse settimane e non sono esclusi controlli a campione dei loro documenti di identità. Le Ferrovie dello Stato inoltre hanno messo a disposizione nelle loro stazioni personale di vigilanza privata.
Gli occhi elettronici
Sempre per ciò che riguarda gli scali ferroviari che intersecano la metropolitanna, alla stazione Termini saranno installate 110 telecamere in più, mentre alla stazione Tiburtina sono previste 80 nuove telecamere ad alta definizione entro i prossimi sei mesi.
Nelle fermate della metropolitana i circa 700 occhi elettronici collegati alla centrale operativa gestita da Atac sono attualmente in funzione, come ha spiegato l’ex assessore ai Trasporti della Capitale Stefano Esposito: «Da uno degli ultimi controlli effettuati personalmente posso dire che tutte le telecamere dislocate lungo le stazioni sono operative. È chiaro che questo non basta e che per la sicurezza, in vista del Giubileo, non c’è nulla che Atac fa in proprio. È il comitato per l’ordine pubblico che stabilisce con l’azienda come agire. Posso solo dire che il prefetto Franco Gabrielli ha dato la massima priorità proprio al trasporto pubblico per quanto riguarda la prevenzione di eventuali attacchi terroristici».
Sul funzionamento delle telecamere anche Stefano Monticelli, responsabile Atac della Filt Cgil, è d’accordo: «Sono operative, sia quelle lungo le banchine che quelle all’interno dei convogli». È un fattore importante: l’operatore che controlla a distanza gli occhi elettronici può accorgersi in tempo reale di eventuali anomalie, come persone sospette che restano troppo a lungo in una fermata, o la presenza di pacchi sospetti. «Ma di fronte alla minaccia dei terroristi chiediamo ad Atac che sia implementata anche la presenza di vigilanti privati, che sono comunque degli occhi in più in grado accorgersi se qualcosa non va e che rappresentano comunque un deterrente contro eventuali azioni illecite» ha concluso Monticelli.
Sugli aeroporti allerta massima
D’ora in avanti chi dovrà affrontare un viaggio in aereo dovrà armarsi di tanta pazienza. I raid terroristici di Parigi hanno infatti innalzato tutti i parametri di sicurezza. Da sabato l’Enac (Ente nazionale per l’aviazione civile) ha disposto l’innalzamento delle misure di sicurezza in tutti gli aeroporti nazionali, «in considerazione della situazione determinatasi a seguito degli attacchi terroristici a Parigi». Ciò significa che «potrebbero essere più lunghi i tempi dedicati ai controlli e potrebbero, pertanto, crearsi delle file. L’Enac invita i passeggeri in partenza dagli scali italiani a recarsi negli aeroporti in anticipo rispetto ai tempi normalmente previsti».
Fonti interne alla Polizia di Frontiera hanno spiegato a Metro cosa succede in casi di massima allerta negli scali aeroportuali. «Prendiamo come esempio l’auroporto internazionale Leonardo Da Vinci, l’hub più importante d’Italia. La prima cosa è sospendere i controlli a campione sui bagagli destinati alla stiva e sui documenti personali. In condizioni normali sono effettuati sul 50%-75% dei viaggiatori. Con un’allerta di livello “due” o “tre” i controlli investono il 100% dei bagagli e delle persone che devono imbarcarsi. Inoltre vengono limitati icontrolli da parte di personale in divisa, che potrebbero diventare obiettivi dei terroristi,privilegiando la presenza all’interno dello scalo di agenti in borghese».
PAOLO CHIRIATTI

15 Novembre 2015
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