Esposito va in procura Ai pm gli appalti in Atac

ROMA Un faldone con tutti i disservizi della Roma-Lido e delle metropolitane capitoline, e soprattutto con tutti gli atti degli appalti di Atac relativi agli ultimi 5 anni è stato consegnato ieri dall’assessore dimissionario ai Trasporti Stefano Esposito alla procura di Roma. Una documentazione corposa che segue il dossier consegnato la scorsa settimana dallo stesso Esposito nelle mani del procuratore capo Giuseppe Pignatone. Il nuovo fascicolo conterrebbe notizie di reato e rischia di provocare un vero terremoto sia nella municipalizzata, sia in Comune.
I precedenti
Esposito nei giorni scorsi aveva fatto i nomi di tre dirigenti, da lui ritenuti troppo pagati e, almeno in un caso, dedicati anche ad altri incarichi in altre società. Una linea, quella di Esposito, che va avanti da tempo, e che anche ieri prima dell’esposto in Procura è stata segnata da dichiarazioni forti: «I dirigenti di Atac pensano di esserne i padroni. Perché non hanno denunciato disservizi e clientele?». E ancora: «I dirigenti Atac vengano tutti e facciamo un’assemblea pubblica con i lavoratori. Decidano loro come, dove e quando. Andiamo a fare una discussione di merito sui problemi di Atac. Andiamola a fare» ha detto Esposito ai microfoni di Radio Radio.
Azienda a rischio debiti
Tutto questo mentre il Comune sta cercando di salvare l’azienda dal tracollo finanziario, e che fa apparire quella di Esposito come una battaglia condotta senza confrontarsi con il resto dell’amministrazione. Ieri infatti il vicesindaco Marco Causi ha cercato toni rassicuranti sulla trattativa in corso tra Campidoglio, Atac e banche finanziatrici della municipalizzata, ponendo come garanzia di solvenza «l’impegno di questa amministrazione nell’ultimo biennio in un percorso di risanamento già avviato». Parole che potrebbero essere spazzate via dall’azione di Esposito e che potrebbero addirittura spingere in maniera decisa verso la privatizzazione del trasporto pubblico capitolino.
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