Sicurezza
8:00 pm, 20 Ottobre 15 calendario

Uccide il ladro in casa È accusato di omicidio

Di: Redazione Metronews
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MILANO Omicidio volontario. È questa l’ipotesi di reato che la Procura di Milano contesta al pensionato 65enne che nella notte tra lunedì e martedì ha sparato contro un giovane ladro disarmato che era entrato nel suo appartamento in una villetta a Vaprio d’Adda, uccidendolo. La vittima, un 28enne romeno, è deceduta per le ferite. A chiamare i carabinieri era stata una vicina, che aveva visto alcune persone scavalcare la recinzione della villetta a fianco.
Dinamica confusa
Quando i militari sono arrivati sul posto, però, si era già consumata la tragedia: il padrone di casa ha raccontato che, svegliato dai rumori provenienti dall’appartamento al secondo piano dove vive con la moglie, ha visto sul balcone una figura indistinta («un’ombra») che stava brandendo qualcosa e si è spaventato. Ha preso la pistola (una calibro 38 semiautomatica regolarmente detenuta) e ha sparato un colpo in direzione della figura. Poi ne ha esploso ancora uno, o forse due, in aria vedendo in giardino altre “ombre” che fuggivano. Quindi, rientrando in casa, ha trovato il corpo a terra del giovane, ha cercato di soccorrerlo e ha chiamato 118 e carabinieri.
Entrati in casa già quattro volte
Il 65enne ha raccontato che i ladri erano già entrati nella villetta – dove abita anche il figlio con moglie e nipotini – per ben quattro volte da agosto. I carabinieri stanno aspettando l’esito dei riscontri sulle impronte per dare un’identità al ladro morto. Inizialmente nei confronti del pensionato era stato ipotizzato il reato più lieve  di eccesso colposo di legittima difesa (ovvero con mancanza di proporzione tra difesa e offesa).
Maroni: difenderemo lo sparatore
«La Regione Lombardia si accollerà le spese di difesa del pensionato». Lo ha annunciato il governatore Maroni. «Giù le mani da chi si difende – commenta il segretario della Lega, Matteo Salvini – per il ladro non mi dispiace più di tanto: se l’è andata a cercare». Il senatore Calderoli propone una modifica al codice penale «in modo che in casa ci si possa difendere senza accuse».
Precedenti contrastanti
L’articolo 52 del codice penale, quello sulla legittima difesa, ha visto un’applicazione variegata. Prevede che non sia punibile «chi ha commesso il fatto per esservi stato costretto dalla necessità di difendere un diritto proprio od altrui contro il pericolo attuale di un’offesa ingiusta, sempre che la difesa sia proporzionata all’offesa». Nella pratica si arriva spesso all’assoluzione per legittima difesa “putativa”, ovvero una reazione ad un pericolo che non esiste obiettivamente, ma è supposto erroneamente (seppure su fondamenti obiettivi). Noto il caso del tabaccaio di Civè di Correzzola (Padova) che la notte del 22 aprile 2012 uccise con un colpo di pistola un moldavo.
Condanne più rare
Più rare le condanne, come quella recente a 5 anni e 4 mesi (più 135 mila euro di risarcimento) per l’autodemolitore che nel giugno del 2006 sparò 15 colpi di pistola contro due nomadi di 22 e 28 anni a Schio (Vicenza). O quella a 7 anni e 4 mesi chiesta dal pm per il 43enne che la notte del 6 luglio 2012 uccise un ladro albanese 39enne a Gioia Sannitica (Caserta). Ha fatto discutere l’episodio del dicembre 2013 a Serle (Brescia) dove un 29enne, dopo aver subito un furto, ha cercato per ore un albanese 26enne per ucciderlo in una colluttazione.
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20 Ottobre 2015
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