Leviathan, un uomo in lotta contro il potere

ROMA Tra case fatte a pezzi, barche sventrate, scheletri di balene e relitti abbandonati in un punto sperduto della Russia del Nord si agita l’ex militare Kolia che ha un’officina dove lavora e una casa dove vive da quando è nato. Solo questo, ma è pronto a difenderlo ad ogni costo contro il sindaco che vuole portarglielo via.
La lotta è impari: l’immagine della Russia desolante e nessun conforto biblico arriva in aiuto dell’ultimo degli uomini.Il “Leviathan” del titolo di questo potentissimo film di Andrey Zvyagiintsev (premiato a Cannes, vincitore del Golden Globe come Miglior Film Straniero, dal 7 maggio nei cinema) arriva dal Libro di Giobbe ma rimanda immediatamente al Leviatano di Thomas Hobbes: «Direi che   parla del potere dello Stato che evita l’anarchia ma è un potere illimitato – spiega il regista – un mostro, se vogliamo, contro cui un uomo prima o poi si trova a sbattere». 
SILVIA DI PAOLA