La Corruzione nel Lazio vale più di un miliardo

 ROMA. «Stupore e preoccupazione per il diffondersi del morbo pernicioso della corruzione che, secondo i primi referti degli investigatori, avrebbe un’estensione vasta e sistemica in Roma e nel Lazio» vengono espressi dal procuratore regionale del Lazio della Corte dei conti, Angelo Raffaele de Dominicis, durante la sua relazione per l’inaugurazione dell’anno giudiziario. Secondo la stima fornita dalla magistratura contabile, la corruzione nella regione raggiungerebbe un valore presunto «da capogiro» di circa 1,3 miliardi di euro. «Mafia Capitale», ha aggiunto de Dominicis, «al di là delle responsabilità personali, penali e amministrative, ascrivibili a politici e a funzionari, rappresenta purtroppo il segno di un pericolosissimo degrado civile». A Mafia Capitale la Corte dei conti del Lazio ha fornito «una prima adeguata risposta» con l’apertura di 6 inchieste. Ed è la prima volta che la Corte annuncia di voler provare a quantificare «il danno di immagine» per quanto riguarda una città. «La Capitale – ha aggiunto il procuratore – è il cimitero delle opere incompiute». Lunga la lista delle indagini in corso: la Nuvola di Fuksas, la metro C, i filobus del corridoio Tor Pagnotta-Laurentina, il Luneur. E poi ci sono le parentopoli: quella Atac, che  sarebbe costata all’erario 15.004.612,27 euro, e quella di Ama, 7.948.103,53 euro.
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