9:05 pm, 22 Settembre 14 calendario

Un cartellone per tutti i gusti

Di: Redazione Metronews
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Roma. Ricca, multiforme. Ma soprattutto coraggiosa nell’affrontare le gravi conseguenze che l’attuale congiuntura economica ha prodotto nel mondo della cultura. Parte la nuova stagione teatrale romana 2014-2015 con un programma caratterizzato dalla qualità delle scelte e dall’impegno di tutti gli addetti ai lavori. Obiettivo: trascinare nelle sale un pubblico sempre più numeroso e restituire all’istituzione teatro la centralità che le compete nella società contemporanea. Emblematico in tal senso il titolo del cartellone del Teatro di Roma: Cantiere. Roma. Italia. Tra i protagonisti, i fratelli Servillo, la Socìetas Raffaello Sanzio, Silvio Orlando e Mario Martone in una originale rilettura della “Carmen”. Un mix di grandi interpreti, ospiti eccellenti e opere cult per il Sistina: si va dal fortunatissimo “Vizietto” del duo Columbro-Iacchetti al camaleontismo di Simona Marchini, passando per la prima italiana del Billy Elliot musicato da Elton John ai concerti di dicembre di Paolo Conte. Prestigiosa anche l’apertura, affidata alla coppia Enrico Montesano e Pippo Baudo che ripercorreranno i momenti più fortunati dello storico teatro. Vocazione alla spettacolo in ogni sua forma per l’Olimpico, con comici di vaglia come Vincenzo Salemme, il mondo della prestidigitazione di Supermagic, il balletto di Mosca e un affascinante esperimento di musica e danza firmato dai Marlene Kunts. Perfetta alternanza tra interpreti storici e nuove leve per l’Eliseo, che darà spazio a Umberto Orsini, Emma Dante, Leo Gullotta, Giancarlo Sepe, Claudia Santamaria e Iaia Forte. Il Quirino cercherà di confermarsi teatro di prosa d’eccellenza con big del calibro di Giorgio Albertazzi, Alessandro Haber e Alessio Boni. Diventare un punto di riferimento per la comicità è invece il risultato che vuole raggiungere l’Ambra Jovinelli, con attori di primo piano come Paolo Rossi, Angela Finocchiaro, Carlo Buccirosso e la coppia d’oro Lillo e Greg (con un nuovo spettacolo). Programmazione speciale per il Parioli Peppino De Filippo, che punterà su una serie di omaggi al grande teatro napoletano per fare ancora più breccia nel cuore dei romani. A due protagoniste del teatro italiano, Ottavia Piccolo e Lella Costa, è affidato il compito di far decollare la stagione de La Contemporanea. Creare il giusto mezzo tra risate e attualità sarà infine la sfida della Sala Umberto con, tra gli altri, Ettore Bassi, Corrado Tedeschi, Francesco Pannofino e Giuliana De Sio. Che dite, ce n’è abbastanza per tutti i palati?
 
Quattro chiacchiere con Simona MarchiniA poco più di un mese dal suo ritorno al Sistina, abbiamo scambiato quattro chiacchiere con la signora del teatro comico italiano, Simona Marchini.Secondo lei la crisi del teatro è un problema di natura economico-imprenditoriale o di carenza di idee?Chi fa teatro  è abituato a vivere la precarietà lavorativa, anche se la situazione di oggi può scoraggiare. Non credo ci sia carenza di idee. Mi preoccupa molto di più l’opera di devastazione sulla qualità che certa televisione sta provocando, soprattutto in ambito comico.
Immagina qualche soluzione per risollevare le sorti del teatro?Io insisterei soprattutto sulla corretta divulgazione: molto spesso, infatti, la cultura viene degradata a non lavoro. Una bestialità, basti pensare ad esperienze di qualità come, per esempio, Roma Europa Festival, che, oltre a raccogliere consensi e spettatori, crea  lavoro e impresa. Il problema è far capire alle persone  rivendicare una propria dignità intellettuale è un diritto.
La ripresa può passare anche attraverso esperienze d’avanguardia, teatri di periferia e, più in generale, un nuovo modo di concepire i cartelloni?Queste cose ci sono sempre state. Magari oggi risaltano di più perché è un momento difficile, ma non sono mai state marginali. Mai. Pensiamo anche alle sinergie che molti teatri stabiliscono tra il teatro convenzionalmente inteso e altre forme di espressione come la musica, la danza, ecc: stimolano la curiosità della gente. E, si sa, la curiosità è il motore di tutte le fortune nel mondo dello spettacolo.
Tra poco più di un mese torna al Sistina con “La Mostra”, un suo spettacolo. Una bella scommessa.Certo! E ringrazio il Sistina per avermi riaccolto in questo periodo di “numeri” difficili. È un’opera molto autobiografica, sul mio rapporto con l’arte,  che ho scritto con Claudio Pallottini e che vede la regia di Gigi Proietti, un maestro con il quale è sempre un piacere collaborare.
Progetti per l’immediato?In teatro, sicuramente fare qualche altra data di “Croce e delizia… signora mia”, uno spettacolo su Giuseppe Verdi che ha già ottenuto ottimi riscontri.
 
A caccia di un pubblico giovaneGiovanna Marinelli, nuovo assessore alla Cultura di Roma Capitale.Il teatro a Roma sembra vivere una  perdurante situazione di crisi economica. Sono previsti fondi  per aiutare le realtà più in difficoltà, come avvenuto per il Teatro dell’Opera, per esempio?Il Teatro dell’Opera, grazie allo sforzo anche finanziario di Roma Capitale, si avvia ad un rilancio riconosciuto anche dalla legge Bray. Per il Teatro di Roma, la nomina di un valido gruppo dirigente e ora l’affidamento del Teatro Vale permettono di guardare al futuro più positivamente, sapendo che quello della capitale sarà uno dei teatri nazionali.  
Ci può fare un bilancio dell’Estate Romana?Nonostante il calo delle risorse pubbliche, l’Estate romana è stata fittissima di appuntamenti di qualità e ha colto un grande, meritato successo di pubblico.
Sono previsti interventi per le realtà d’avanguardia e i teatri di periferia?Roma Capitale ha una sua rete di teatri di cintura che mantengono una attività di qualità. Penso al Teatro di Tor Bella Monaca, a quello del Quarticciolo o a quello di Ostia, dove in calendario figurano opere e prime nazionali e appuntamenti di musica e la danza. Ricorderei anche l’esperienza di Anticorpi, il festival del teatro di integrazione sociale.
La ripresa può passare anche da  una politica di svecchiamento dei soliti nomi?Credo che questo stia già avvenendo e che nella stagione in arrivo ci saranno diverse novità. Si tratta di trovare un equilibrio e soprattutto di allargare il pubblico dei teatri: abbiamo bisogno di trovare un pubblico di giovani, di formarlo e invogliarlo cogliendone i gusti.
 
(Domenico Paris)
 
 

22 Settembre 2014
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