In sala il fenomeno Divergent

Tutti sanno da che parte stare. Tutti tranne lei. In una Chicago futuribile e in società rigidamente divisa in 5 fazioni, lei non riesce ad adattarsi, possiede caratteri di tutte le “fazioni” e una natura complicata che può costarle la vita. Lei è “Divergent”, come recita il titolo del film tratto dall’omonimo best seller di Veronica Roth e che, dopo aver sbancato il box office Usa con oltre 96 milioni di dollari in due settimane, da oggi è nelle nostre sale. Questo primo capitolo – si tratta di una trilogia – apre così la sfida ad “Hunger Games” anche in Italia.
La lei in questione è la 22enne Shailene Woodley (la figlia di Clooney in “Paradiso Amaro”), già divenuta un’icona per il danaroso pubblico “young adult”. Sua antagonista una cattivissima Kate Winslet: «Non avevo mai interpretato il ruolo di una persona davvero cattiva prima d’ora .È stato bello provare a immedesimarsi con questa donna che è quasi una nazista, una specie di Hitler al femminile. Il suo desiderio è preservare la purezza delle fazioni».
A dirigere il tutto Neil Burger che spiega così il successo del film: «Tratta della natura umana e delle vicende personali di questa giovane donna, che però sono universali. Lei si domanda: da dove vengo? Con chi devo essere leale? Concetti intensi legati l’uno all’altro nello spazio di un’avventura epica». “Divergent” o “Hunger Games”, la sfida è aperta.
Silvia di Paola
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